Ma ora la pillola diamola ai maschi
Mi scuso anche se sogno troppo: educazione affettiva, che utopia.
Torno alla realtà. La ricerca sulla pillola contraccettiva rivolta ai maschi è iniziata in anni non intersezionali, non fluidi, no woke, no joke: negli anni Cinquanta. Poi s’è interrotta spesso, mentre quella che procedeva sul binario parallelo, in direzione F, non ha subito rallentamenti, certamente aiutata dal fatto che i disagi di un intervento farmacologico su una donna sono accettati come inevitabili: una donna è preterintenzionalmente incinta, sovente incinta, nasce incinta. Splendori e miserie della gravidanza, e pure della non gravidanza, e del sesso, e dell’amore, toccano tutti a lei.
La chiamiamo natura, ma è soltanto pigrizia.
L’anno scorso, in Francia, Liberation ha pubblicato un appello (Arretêz de vous dorer la pilule) per chiedere al governo di discutere e avviare la ricerca e la sperimentazione nell’ambito della contraccezione maschile. La maggior parte dei firmatari della petizione che ha portato all’appello erano uomini.
Noialtri e noialtre, assurdamente convinti che chi non vuole un figlio non insiste, che facciamo?
LA STAMPA
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