Reddito di cittadinanza, arriva la stretta: in bilico Gal e Pal, i sussidi per gli «occupabili»

di Enrico Marro

Reddito di cittadinanza, arriva la stretta: in bilico Gal e Pal, i  sussidi   per gli «occupabili»

Nemmeno l’ultima bozza di riforma del Reddito di cittadinanza è chiusa. Palazzo Chigi considera il testo messo a punto sotto la regia della ministra del Lavoro, Elvira Calderone, ancora morbido e spinge per togliere del tutto o quantomeno stringere ancora le norme sulla Gal, Garanzia per l’attivazione lavorativa, cioè la prestazione da 350 euro al mese per i cosiddetti occupabili.
La riforma del Reddito dovrebbe far parte del menù del consiglio dei ministri che Giorgia Meloni ha convocato, con un colpo a effetto, il primo maggio, festa del lavoro. Obiettivi della premier: annunciare un nuovo taglio del cuneo fiscale sulle retribuzioni fino a 35 mila euro lordi; smontare il decreto legge Dignità, rendendo più facile per le imprese assumere a termine; abolire il Reddito di cittadinanza e sostituirlo con un sussidio per le famiglie povere non accessibile a single e coppie abili al lavoro.

La Gal

Per gli occupabili l’ultima bozza prevede una prestazione ad hoc, la Gal appunto, di appena 350 euro al mese, al massimo per 12 mesi non ripetibili, contro i 500 euro più eventuali 280 euro per l’affitto previsti per il sussidio ordinario di povertà, ribattezzato Gil, Garanzia per l’inclusione, che inoltre ha una durata massima di 18 mesi ripetibili. Ma anche la Gal non soddisfa Palazzo Chigi, dove la linea è sempre stata: «Niente sussidio a chi può lavorare».

L’idea iniziale, infilata nella legge di Bilancio, era che gli occupabili sarebbero stati coinvolti in corsi di formazione per aiutarli a trovare un lavoro quando, da agosto, cesserà per loro il Reddito di cittadinanza. Ma il piano è fallito. Che fare allora? Meloni e il sottosegretario alla presidenza, Giovanbattista Fazzolari, non vogliono più correre il rischio di erogare la Gal a occupabili che stanno sul divano. Di qui la tentazione di far saltare la Gal. Del resto, secondo i falchi, i potenziali richiedenti la Gal, che la bozza di relazione tecnica stima in 426 mila nel 2024, in realtà spesso un lavoro ce l’hanno, ma in nero e finora lo hanno cumulato illecitamente con il Reddito di cittadinanza.

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