Renzi arruola Borghi, l’ira dem: “Un attacco cinico a Elly Schlein”

E dunque la scelta di Borghi di uscire dal Pd (quotato oltre il 21 per cento dall’ultimo sondaggio Swg), per approdare ad una formazione dieci volte più debole come Iv, non si spiega se non con un forte disagio politico. A meno che non vi siano motivazioni più personali, di chi cerca collocazioni perché «egoriferito» come sospettano i sostenitori di Schlein. Certo dalle parole del senatore si intuisce che avrebbe gradito il ruolo di “responsabile sicurezza” della nuova segreteria Schlein, visto che lamenta l’assenza di quella carica nell’organismo dem, in un momento in cui la politica di sicurezza e di difesa è centrale per un paese come il nostro. Ma la malignità che sia andato con Renzi anche in virtù della possibile offerta di guidare un gruppo autonomo di Iv (reso possibile dal suo ingresso come sesto senatore), non trova – per ora – conferme: «Non vogliamo rompere il gruppo unico con Azione. Se qualcun altro vuole farlo se ne assumerà le sue responsabilità». Renzi avverte Calenda. Spalleggiato dalla capogruppo Raffaella Paita: «Ben venga se Azione vuole continuare a far parte del gruppo, non ci sono motivi politici per dividerci».

LA STAMPA

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