Ue, Patto di Stabilità da 15 miliardi l’anno: tagliola sull’Italia
Il presidente del gruppo Id Marco Zanni ha pubblicato via social una tabella secondo la quale all’Italia verrebbe chiesto un aggiustamento annuo pari allo 0,85% del Pil, circa 15 miliardi di euro, in caso di traiettoria quadriennale, e in media dello 0,5% annuo per i primi quattro e dello 0,25% per gli ultimi tre in caso di traiettoria settennale (che è quella che probabilmente l’Italia mirerà a ottenere). Non è prevista alcuna «golden rule», cioè un trattamento speciale per gli investimenti «verdi», per quelli nel digitale o per la difesa. Tuttavia i Paesi membri potranno chiedere un allungamento della traiettoria di rientro, da quattro fino a sette anni, se attueranno riforme ed investimenti nel campo della transizione verde e digitale o per la difesa. Per il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti la proposta della Commissione è «certamente un passo avanti, ma noi – sottolinea – avevamo chiesto con forza l’esclusione delle spese d’investimento, ivi incluse quelle tipiche del Pnrr digitale e Green Deal, dal calcolo delle spese obiettivo su cui si misura il rispetto dei parametri. Prendiamo atto che così non è. Ogni spesa di investimento, poiché è rilevante e produce debito per il nuovo patto, deve essere valutata attentamente. Quindi, occorre privilegiare solo la spesa che effettivamente produce un significativo impatto positivo sul Pil».
IL TEMPO
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