Meloni prova a rassicurare gli investitori della City: “Il Pil corre, il Pnrr si farà”

Secondo Meloni i giornali gonfiano gli affanni del governo sul Piano. «Io posso rassicurare che la nostra volontà indiscutibile è di spendere i soldi». Ma qualche progetto va rivisto. Si torna allo stadio di Firenze, e di nuovo alla frecciatina contro Draghi: «Non ce l’ho messo io, potrei essere d’accordo con la Commissione su questo». Nessuna preoccupazione, dunque? «Quando serviranno i poteri sostitutivi verranno usati, quando sarà necessario dire che qualcosa non va bene, si correggerà».

Meloni conferma di sostenere la proposta del governo Sunak sui migranti, nonostante il cortocircuito con la diplomazia italiana che ha condotto le trattative e ha evitato che nel comunicato finale ci fosse una presa di posizione a favore della linea Sunak che avrebbe complicato i rapporti con l’Ue. Per Meloni il trasferimento in Ruanda dei migranti irregolari previsto dalla proposta «non è deportazione». Nemmeno c’è da scandalizzarsi, continua, se gli inglesi vogliono trattare questi profughi come un crimine: «È illegale attraversare senza rispettare le regole i confini di una nazione». Meloni continua a spingere per aprire hot spot in Africa, centri che – spiega – pure l’Ue prevede «per processare» le richieste d’asilo. Detto questo, aggiunge la premier, lo spostamento in Paesi terzi di chi arriva violando i confini non è un’idea che il governo prenda in considerazione. Non può, se non lo decide con il resto dell’Ue.

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