Braccio di ferro sul decreto Rai, Lega contro FdI: “No agli editti”
Ma se proprio Fuortes dovesse accedere al corridoio che si andrebbe a creare per lui al San Carlo di Napoli, non è detto poi che un giudice non possa bloccare tutto. E poi c’è la questione politica: se Sergio e Rossi dovessero prendere l’uno il posto di Fuortes e l’altro l’incarico di Direttore generale, e se l’amico di vecchia data di Meloni Gian Marco Chiocci dovesse poi andare al Tg1 – considerando che al Tg2 c’è Nicola Rao, anch’egli vicino a FdI – allora dal non avere nulla, osservano gli alleati, si passerebbe all’avere troppo. Va aggiunto poi che gli interni Rai vedono come fumo negli occhi l’idea di aprire le poche direzioni che esistono agli esterni come Chiocci. Allora perché non Nicola Porro agli Approfondimenti e Paolo Del Debbio al Day Time? Un’invasione difficile da far accettare, anche tenendo presente che a quel punto il Pd non avrebbe più remore nell’aprire ad altri esterni, come ad esempio Andrea Salerno. Qualcosa da ridire potrebbe averla il ministero dell’Economia, azionista Rai, visto che qualcuno già ipotizza un danno erariale dovuto ai troppi innesti. Argomenti che la Lega utilizza in queste ore di trattative: una proposta di legge per ostacolare gli esterni il Carroccio l’ha già depositata. L’ennesima pistola posata su un tavolo, sempre sul punto di saltare.
LA STAMPA
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