Il decreto Lavoro intrappola i rider: l’algoritmo delle app resta segreto
«La cosa passa come semplificazione, per alleggerimento burocratico, ma è solo un grandissimo regalo alle piattaforme – spiega Scacchetti –. Perché la formulazione adottata impedisce ogni livello informativo: non si chiede di conoscere l’algoritmo segreto, ma un dipendente deve sapere se c’è o meno un algoritmo che regola il suo lavoro e che effetti produce questo sulla sua prestazione». Secondo la sindacalista, più in generale, è l’intero intervento sul Dl Trasparenza, con la cancellazione di una serie di obblighi informativi, ad essere pericoloso perché sottrae poteri ai lavoratori».
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