IA, i lavori a rischio e i nuovi mestieri

Inoltre, e non è da sottovalutare, le discipline umanistiche conosceranno un’ennesima giovinezza. I temi sollevati dalle IA vanno dibattuti anche da filosofi, psicologi, storici e sociologi, non soltanto da persone con una formazione scientifica. È ovvio che, anche la nuova corrente umanistica deve posare gli occhi sulle tecnologie e conoscerne il potenziale.

È poco probabile che spariranno completamente le figure professionali che oggi vengono considerate a rischio, perché in ogni professione servono doti che le IA non hanno e non avranno a breve: empatia, capacità di astrazione, intuito e altre ancora. Il più grande pericolo a cui ci espongono le IA è avere paura di quello che potranno fare in futuro, quel medesimo futuro che non è ancora arrivato e che, per quanto ne sappiamo, potrebbe non arrivare mai.

IL GIORNALE

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