‘Ndrangheta: “I criminali calabresi? Più famosi di Pablo Escobar”. Ecco le carte che spiegano come si sono presi l’Europa
E basta un click con i criptotelefonini per spostare soldi veri senza muovere una banconota. Chi ritira i soldi (anche un milione) consegnati in borsoni, trattiene tra l’8 e il 10% della transazione. Che sarebbe scomparsa un minuto dopo se gli investigatori del II reparto investigativo del Ros centrale, guidati dal colonnello Massimiliano D’Angelantonio, non fosse riuscito a infettare i server (non i singoli telefonini), dai quali estrarre le chat protette. Nel Varesotto il punto di arrivo in Italia: un hub in cui in cui i depositi restano lo stretto necessario per ripartire a bordo di Tir verso tutta Italia. Non una casualità. Le cifre dei carichi gestite da Bartolo Bruzzaniti (originario di Africo) insieme ai broker napoletani Raffaele Imperiali e Rocco Carbone, sono queste: trecento chilogrammi di cocaina «al mese», che poteva essere rivenduta «a 34 mila euro al chilo» e dunque per un valore di oltre 10 milioni di euro. È lui stesso, intercettato il 20 giugno 2021, a rivendicare che «Milano mi spetta di diritto». Milano però, vuol dire Morabito, Rocco per la precisione, l’autore di una rocambolesca fuga dal carcere di Montevideo in Uruguay, arrestato proprio dal Ros pochi mesi fa. Bruzzaniti ne favorì un pezzo di latitanza e così nelle carte si scopre che Morabito «per pagare una fornitura di droga organizzò la spedizione di un container carico di armi da guerra in Brasile, provenienti dai paesi dell’ex Unione Sovietica, fornite da un’organizzazione criminale operante in Italia e in Pakistan». Più internazionale di così.
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