Latte salato, il prezzo esplode del 20%. Le industrie: “Colpa dello tsunami sui costi”

Paolo Baroni

Dopo la pasta, il caro latte. A lanciare l’allarme sono ancora una volta i consumatori che segnalano anche in questo settore un aumento vertiginoso dei prezzi e tornano a chiamare in causa il ministero delle Imprese e del Made in Italy e Mister prezzi. In base all’ultimo dato Istat sull’inflazione, la voce “latte, formaggi e uova”, segnala Assoutenti, registra un aumento medio dei prezzi del 19,6% su base annua, equivalente ad una maggiore spesa per una famiglia di 4 persone pari a 194 euro all’anno.

In dettaglio il latte fresco intero è salito del 18,8%, quello fresco parzialmente scremato del 22,6%, il latte conservato addirittura del 34,6%. E poi ci sono yogurt, formaggi freschi e stagionati, con lo yogurt che ha fatto un balzo del 20%, i formaggi freschi ed i latticini del 26,9% ed i formaggi fusi del 28,9%, solo i formaggi stagionati hanno una dinamica più contenuta mettendo a segno un rialzo dell’8,9%.

Poi c’è un caso particolare, che segnala Assoutenti, quello del pecorino romano come emerge anche dai dati dell’Ismea. I prezzi all’ingrosso di questo prodotto (secondo la Cciaa Milano) ad aprile si attestano su una media di 14,05 euro al chilo, con un incremento del 31% rispetto allo stesso periodo del 2022. Al dettaglio, considerate le principali catene di supermercati operanti in Italia, il prezzo medio rilevato dall’associazione varia tra i 26 e i 29 euro al chilo, ma può superare in alcuni punti vendita i 33 euro. Più bassi i prezzi nei discount (circa 23 euro).

«Il forte aumento dei prezzi di formaggi e latticini è un allarme da non sottovalutare – spiega il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi –. Latte, yogurt, mozzarelle e prodotti lattiero-caseari vari sono immancabili sulle tavole degli italiani, e incrementi così forti dei listini al dettaglio inevitabilmente modificano le abitudini delle famiglie, spingendole a rinunciare alla qualità in favore del prezzo, o addirittura costringendole a tagliare i consumi con un effetto domino su tutta la filiera italiana e danni per allevatori e made in Italy». Per questo Truzzi è convinto che sia «necessario accendere un faro sul mercato italiano dei latticini, attraverso l’ausilio del Mimit e di Mister Prezzi, per capire le cause dei rincari dei prezzi che in questo settore che proseguono da oltre un anno e che potrebbero essere alimentati da fenomeni speculativi che nulla hanno a che vedere con i listini delle materie prime e la guerra in Ucraina».

Rating 3.00 out of 5

Pages: 1 2


No Comments so far.

Leave a Reply

Marquee Powered By Know How Media.