Nei secoli fedele
Montanelli sosteneva che gli italiani sognano sempre di fare la rivoluzione d’accordo con i carabinieri. Quando però sono i carabinieri a farla, la rivoluzione, significa che è diventata istituzione. E chi la contrasta non è più un conservatore, ma un reazionario. L’appuntato scelto Angelo Orlando non è il primo carabiniere a sposarsi con un altro uomo, eppure il fatto che lavori a Palazzo Chigi, i cui attuali inquilini non vanno particolarmente pazzi per i matrimoni gay, dà alla sua scelta un significato ironico.
Il resto lo fanno l’alta uniforme dello sposo e l’arco di spade incrociate del picchetto d’onore sotto il quale l’appuntato Angelo e il parrucchiere Giuseppe si sono baciati dopo essersi tenuti per mano. Quell’uniforme e quel picchetto rappresentano il marchio della più prestigiosa istituzione del Paese, gelosa custode dei valori della tradizione, su un rito che fino a non molto tempo addietro era vietato e ancora oggi suscita in alcuni (penso allo sgomento che starà provando il senatore Pillon) un moto di condanna o comunque di fastidio. A queste persone bisognerà pur dire che sono circondate, ormai persino dai carabinieri.
Pages: 1 2