Trump, prima condanna: colpevole di abusi sessuali. E sulla corsa alla Casa Bianca incombe anche l’inchiesta su Mar-a-lago

La difesa, guidata dall’avvocato Joe Tacopina, non ha presentato alcun testimone. La strategia è stata quella di provare a dipingere l’accusatrice come bugiarda e la storia completamente inventata per poter vendere copie del suo libro di memorie uscito nel 2019. Tacopina ha fatto leva su alcune falle nella memoria della donna, come la data dell’aggressione. Missione fallita, la giuria è stata unanime nel condannare Trump. Che ieri ha definito il verdetto «una vergogna. È una continuazione della più grande caccia alle streghe di tutti i tempi».

È la prima condanna per Trump che ha altre inchieste pendenti. La prima è quella sui soldi pagati a Stormy Daniels per comprarne il silenzio su una relazione nel 2006. Per questo Trump è stato incriminato a fine marzo. La seconda udienza del processo sarà in dicembre. Sono politicamente e penalmente più rilevanti invece gli altri casi. Un procuratore speciale, Jack Smith, indaga sia sui documenti classificati trovati a Mar-a-Lago l’agosto scorso sia sul ruolo di Trump nell’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021. Una decisione invece sull’incriminazione è attesa fra luglio e inizio settembre nella vicenda delle interferenze elettorali in Georgia: il tycoon è accusato di aver fatto pressioni sui funzionari per alterare l’esito delle elezioni del 2020.

L’interrogativo è se la vicenda Carroll avrà un impatto sulle elezioni. Trump guida il pool dei candidati repubblicani con il 51% secondo un sondaggio del Washington Post e ABC. Il sondaggio è stato condotto dopo la deposizione di Carroll. «Gli elettori anti-Trump non cambiano idea. E nemmeno lo fanno i pro-Trump. E non credo che nemmeno gli incerti troveranno in questo caso motivo per spostarsi», ha commentato alla Reuters Charlie Gerow, stratega repubblicano in Pennsylvania.

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