Un italiano su due vuole il presidenzialismo, ma i favorevoli calano rispetto all’era Draghi
In termini di Premierato, riforma che prevedrebbe la scelta del capo del governo da parte dell’elettorato, i giudizi sono più freddi e un po’ meno evidenti, forse anche perché ormai nelle campagne elettorali nazionali l’indicazione del Premier è nota e coincide quasi sempre con il leader del partito che raccoglie più voti all’interno della coalizione vincente. Con il bipolarismo era facile identificare i possibili candidati alla Presidenza del Consiglio: Prodi vs Berlusconi, Rutelli vs Berlusconi, Veltroni vs Berlusconi… pur in presenza di un sistema parlamentare. Con l’avvento del Movimento 5 Stelle questa “usanza” è andata a perdere il suo credo. Non a caso, nel 2018, Giuseppe Conte è diventato Premier non eletto in parlamento. Ad oggi il 42% si dichiara favorevole a questa proposta di riforma e tra loro si schiera, anche in questo caso, la maggioranza del popolo del centro destra. Tra i contrari (32.4%) emergono i partiti delle opposizioni. Spicca il giudizio degli elettori del 3° Polo che si dichiarano favorevoli per il 58.5%. Anche sulla possibilità di istituire una Commissione Bicamerale costituita da esponenti di maggioranza e opposizione il 45.8% del campione nazionale si dichiara favorevole, mentre il 28. 2% contrario. Un cittadino su 4 non ha rilasciato il suo parere. Questi dati al momento non sembrano scuotere più di tanto il trend dei partiti che, nelle intenzioni di voto rimangono più o meno sullo stesso trend di 15 giorni fa. Perdono punti di percentuali Il Partito Democratico (-0.5%), Italia Viva (-0.4%), Forza Italia (-0.3%) e Fratelli d’Italia (-0.2%). Guadagnano circa mezzo punto percentuale Alleanza verdi e Sinistra (+0.6%) e il Movimento 5 Stelle (+0.5%). Il tema delle riforme rimane un claim molto utilizzato in campagna elettorale, per Giorgia Meloni è importante rimanere coerente con quanto annunciato durante tutta la sua storia politica. Del resto nel giorno delle consultazioni con i partiti delle opposizioni ha già iniziato i suoi cambiamenti cercando credibilità proprio nel cerimoniale che risultava agli occhi dei telespettatori molto simile a quello del Presidente della Repubblica.
LA STAMPA
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