“Il Pd può arrivare al 30%”. “No, spaventa i moderati”. Sondaggisti divisi su Schlein
Domenica e lunedì si vota per le comunali e Pd e M5S sono alleati solo in 4-5 realtà. Perché la Schlein sembra non riuscire a fare quello per cui è stata votata: l’alleanza con i Cinquestelle?
Buttaroni: “Elly Schlein e Giuseppe Conte parlano gli stessi elettori oggi più di prima perché il Movimento 5 stelle si è allontanato e dalle periferie che rappresentavano il suo bacino elettorale. Il Pd della Schlein guarda alle periferie e ci vuole dialogare, ma ancora non ci riesce perché i temi delle periferie riguardano l’economia, l’assistenza e le fragilità. Ma non si deve esclusivamente pensare che chi vive nelle periferie non abbia una concretezza nelle sue aspirazioni. Il rischio è che ci sia in questa ricerca di dare risposte al disagio delle periferie sociali un po’ di vaghezza nei programmi e una scarsa presenza in quei luoghi. La sinistra tradizionalmente affondava le radici nelle aree dove il disagio era più forte perché ciò che la caratterizzava era il suo radicamento territoriale. Era il valore aggiunto al Pci e al Pds. Oggi non riescono a parlare a quel popolo”.
Noto: “Anche questo va visto come un processo lungo. Dall’oggi al domani non si può fare tutto ciò che non si è fatto prima delle politiche anche perché, spesso, quando ci si allea, 1+1 non fa quasi mai 2, ma 1,5%. Penso che l’obiettivo sia di Conte sia della Schlein sia quello di avere un’alleanza stabile, ma probabilmente parliamo di un futuro non immediato, ma di quando ci avvicineremo alle prossime elezioni Politiche. Anche le alleanze hanno bisogno di tempo per nascere anche perché con la Schlein, che si è posizionata sui temi cari al M5S, c’è più competizione rispetto a prima. Allearsi subito, per Conte, sarebbe una sconfitta”.
La Schlein, secondo lei, sta cercando di scrollarsi di dosso l’immagine di radical-chic? Ci sta riuscendo?
Buttaroni: “L’immagine di radical chic non è mai facile eh togliersela e certo non l’ha aiutata l’intervista a Vogue. Molti hanno detto che un’intervista ed è vero piena di contenuti politici e di grande spessore però verrà ricordata per la vicenda dell’armocromia e della personal shopper. Questo sicuramente non l’ha aiutata non la aiuterà. Non bisogna poi dimenticare che buona parte degli elettori del Pd vengono da una cultura popolare della sinistra comunista. All’epoca le interviste venivano fortemente studiate e meditate come quella che Berlinguer fece al Corriere della Sera quando disse che si sentiva più protetto sotto l’ombrello della Nato. Un’intervista che cambiò la politica in Italia e che però nacque all’interno di un percorso dove tutto ogni minimo sfumatura, ogni virgola era stata studiata”.
Noto: “Questo tema influenza molto i media, ma non l’elettorato che è più attento ai contenuti e alle proposte. Il consenso politico è influenzato dalla capacità o meno della Schlein di interfacciarsi con il mercato elettorale attuale e di riconquistare i delusi. Non dimentichiamo che dai tempi di Bersani il Pd ha perso circa il 10% del suo elettorato, mentre rispetto all’era Veltroni ben il 17-18%. C’è, quindi, un enorme bacino potenziale a cui il nuovo Pd può fare riferimento. Non è semplice anche perché è più facile innamorarsi per la prima volta piuttosto che innamorarsi una seconda volta…”.
IL GIORNALE
Pages: 1 2