Covid, Crisanti: “Vogliono smontare la mia perizia ma si potevano evitare 4 mila morti”

L’Italia ha fronteggiato male la pandemia?
«È difficile dirlo, perché non c’è una controprova. Senza dubbio ci sono Paesi che hanno fatto peggio. Ma molti, come l’Australia o la Corea del Sud, hanno fatto meglio: hanno adottato misure rigidissime fino al vaccino, poi liberi tutti. Ma si tratta di Stati preparati perché ogni anno affrontano una serie di allarmi epidemiologici e quindi hanno infrastrutture adeguate e una popolazione consapevole. Nel mondo occidentale questi elementi non ci sono, semplicemente perché le epidemie erano un ricordo del passato».

Ha più sentito Roberto Speranza?
«Non ci siamo mai incontrati e penso che non sia nemmeno opportuno».

«Il prezzo dell’integrità è la solitudine», ha detto di recente. Si aspettava una presa di posizione in sua difesa da parte del Pd?
«Con i miei colleghi del Senato non ho avuto alcun problema. Ho però dovuto affrontare una situazione tutta italiana: da noi c’è la presunzione di innocenza, ma anche quella di malafede. Si dà per scontato che se una persona ha certe idee politiche, allora è di parte. Il vero problema, che nessuno considera, è se quella persona è integra».

Nei giorni scorsi Giuseppe Conte è stato aggredito da un No Vax e una cinquantina di negazionisti hanno manifestato fuori dal tribunale di Brescia. Cosa ne pensa?
«È il risultato dell’ideologizzazione della pandemia, che negli ultimi tre anni ha creato solo danni. Un po’ sono rimasto sorpreso, ma credo che si tratti di manifestazioni isolate. Purtroppo c’è sempre qualcuno che non è in grado di dialogare in maniera civile. Detto questo, l’ex premier ha reagito con grande stile e senso della democrazia».

LA STAMPA

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