Guerra Ucraina-Russia, le notizie di oggi 13 maggio | Oggi Zelensky in Vaticano e a Roma

di Marta Serafini, inviata, e redazione Online

Le notizie in diretta sulla guerra di sabato 13 maggio

Guerra Ucraina-Russia, le notizie di oggi 13 maggio | Oggi Zelensky in Vaticano e a Roma

• Oggi Zelensky a Roma, sarà ricevuto da Mattarella. In agenda incontri anche con il Pontefice e la premier
• I russi ripiegano a Bakhmut. Prigozhin: «Lo Stato maggiore sminuisce la situazione»
• Mosca: l’invio dei missili da Londra è una misura «estremamente ostile»
• La Casa Bianca: «Non ci sono cedimenti nel fronte anti-russo»
• A Bruxelles manca l’accordo sul nuovo pacchetto di sanzioni
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Ore 08:34 – Roma blindata per Zelensky: stop ai voli, tiratori scelti, controlli satellitari

(Rinaldo Frignani) Le strade attorno al Parco dei Principi Grand Hotel sono deserte. Transennate e pattugliate dall’Esercito che controlla ogni angolo del quartiere delle ambasciate, fra Villa Borghese e i Parioli. Oggi, e forse domani, il lussuoso albergo che da sempre ospita anche la nomenclatura della diplomazia americana in visita nella Capitale, potrebbe trasformarsi nel quartier generale del presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Qui l’articolo completo.

Ore 07:07 – La battaglia di Bakhmut: «Oggi non si può morire, oggi stiamo avanzando»

(dalla nostra inviata nel distretto di Bakhmut, Marta Serafini) Quando i medici della 225esima scaricano dall’ambulanza il sergente Viktor, tutti tirano un sospiro di sollievo. È cosciente, anche se ha ferite alla cassa toracica, all’inguine e alla testa. «Oggi non si può morire, oggi stiamo avanzando», gli dicono i barellieri mentre lo trasferiscono su un secondo mezzo che lo porterà al punto di stabilizzazione più vicino.

«Non stiamo sfondando ancora ma stiamo andando in avanti», spiegano i militari della 225esima mentre sulle mappe di Deep State, l’app di mappe usata dai soldati ucraini, per la prima volta in sette mesi di battaglia compaiono le macchie blu che indicano le aree riconquistate. Quasi cinque chilometri quadrati vicino al fiume Siversky-Donets, tra i villaggi di Ivanivske e Kurdiumivka, a sud di Bakhmut sono stati liberati dalla 3ª brigata d’assalto.

Ma anche a nord della città c’è movimento. Vicino alla M-03 in direzione Bakhmut e Soledar, l’artiglieria ucraina è al lavoro, una colonna di mezzi blindati per il trasporto fanteria si sposta verso Sloviansk. Le notizie che arrivano dal fronte, a una manciata di chilometri, sono buone. Gli ucraini da ieri mattina stanno avanzando anche sul fianco nord di Bakhmut. A riconoscerlo è pure il ministero della Difesa russo che nel pomeriggio deve ammettere la ritirata e spiegare come ora siano le truppe ucraine a controllare la strada per Chasiv Yar, la «strada della morte» da mesi contesa. «L’intera operazione per entrare a Bakhmut è in corso da ottobre scorso, 7 mesi. Durante questo periodo, abbiamo preso il bacino idrico di Berkhovskoye, l’insediamento di Berkhovka e ci siamo spostati lungo la strada Bakhmut-Sloviansk in direzione di Sloviansk. Ora il processo è invertito».

Evgeny Prigozhin, ormai più presente in rete di un tiktoker e forse furente anche per le dichiarazioni di un comandante ucraino che alla Cnn parla di miliziani della Wagner in fuga, continua a martellare il Cremlino e accusa: il ministero della Difesa «deve smetterla subito di dire bugie», afferma il capo della Wagner aggiungendo che quella descritta non è una ritirata. «C’è stata semplicemente una fuga di unità del ministero della Difesa dai fianchi» che ha portato a una perdita di terreno di 5 km quadrati.

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