Legge Basaglia, quello che manca sui disagi mentali

Le Legge decretava la chiusura degli ospedali psichiatrici che venivano sostituiti dai Centri di Igiene mentale, ossia ambulatori nel territorio, e da Servizi psichiatrici di diagnosi e cura negli Ospedali generali per i disturbi in fase acuta.

Tuttavia questo sistema assistenziale non poteva rispondere ai bisogni complessi della salute mentale e della psicopatologia che richiede una rete di servizi per le varie fasce di età, dall’infanzia all’adolescenza, all’età adulta e all’età senile.

E poi le patologie psichiatriche, prima compresse nel chiuso dei manicomi, si sono differenziate, dalle tossicodipendenze ai disturbi alimentari in adolescenza, dalle psicosi in fase acuta e alle depressioni dell’età adulta e alle cronicizzazioni delle patologie gravi.

Purtroppo alla Legge non hanno fatto seguito circolari e provvedimenti applicativi che indicassero le vie da percorrere e quali servizi e strutture realizzare per rispondere ai bisogni e alle esigenze dei malati. Si sono verificate molte smagliature nei ricoveri ospedalieri durante le fasi acute e negli interventi nei confronti dei pazienti con gravi disturbi di comportamento anche di rilevanza giudiziaria.

La Legge 180 ha rappresentato soltanto un provvedimento che ha aperto un nuovo capitolo nell’assistenza psichiatrica, a cui dovevano far seguito misure, provvedimenti e adeguati finanziamenti. E allo stesso tempo il tema della salute mentale e dell’assistenza psichiatrica ha perso la sua rilevanza a livello sociale e politico ed anche nel Sistema sanitario nazionale.

Gli stessi finanziamenti per la salute mentale si sono ulteriormente ridotti nel Fondo sanitario nazionale: negli ultimi anni addirittura al di sotto del 3%, mentre negli altri Paesi europei raggiungono il 10%.

Era inevitabile che si andasse incontro a un bilancio fallimentare: mancanza di 10 mila operatori fra psichiatri, psicologi e infermieri e carenza di servizi e strutture residenziali.

È questa la situazione attuale, che si può risolvere definendo il quadro normativo dei Dipartimenti di Salute mentale in modo da realizzare un sistema articolato e integrato di servizi e strutture.

È questa l’unica strada per rispondere ai bisogni e alle difficoltà dei pazienti psichiatrici e delle loro famiglie, ma anche degli stessi operatori che lavorano in condizioni quanto mai stressanti.

REP.IT

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