I risultati definitivi delle elezioni comunali 2023, al primo turno, città per città
di Gianluca Mercuri
Il primo turno delle Comunali finisce 4-2 per il centrodestra, che sfiora il quinto gol nella notte a Pisa. Tra due settimane si conoscerà il risultato finale. Un test importante, perché era chiamato al voto un italiano su dieci
Il primo tempo è finito
4-2 per il centrodestra, con un quinto gol sfiorato nella notte a Pisa e fallito per una manciata di voti. Il risultato finale di questo round di elezioni amministrative lo conosceremo però tra due settimane, quando nelle altre 7 città capoluogo di provincia in cui si è votato si terranno i ballottaggi.
Il test è importante, perché comunque era chiamato al voto un italiano su 10, ma trarne uno spunto che proietti questo voto sul piano nazionale non è un esercizio immediato.
Di certo si conferma il trend astensionista: ha votato il 59%, contro il 62 di 5 anni fa.
Sul piano strettamente politico, invece, si può dire che l’effetto Meloni — otto mesi dopo le Politiche — non si è attenuato e che l’effetto Schlein — quasi tre mesi dopo la sua elezione al vertice del Pd — non si è ancora pienamente dispiegato:
per capire meglio la tenuta delle due principali leader italiane, la
loro presa sui rispettivi bacini elettorali e la possibilità che un
giorno si sfidino per la guida del Paese, bisognerà aspettare, come
spiega Francesco Verderami, le Europee dell’anno prossimo.
Il centrodestra avanti nelle città
Il momentaneo 4-2 si deve ai successi della coalizione meloniana a Sondrio, Treviso, Latina e Imperia (anche se nella città ligure l’ex ministro Scajola, confermato sindaco, lo considera un successo solo suo). Il centrosinistra — o meglio la coalizione a guida Pd, quasi ovunque separata dai 5 Stelle — si conferma a Brescia e Teramo, rischia di perdere Ancona ma spera di strappare ai rivali Siena e Vicenza. Ecco com’è andata città per città (cd sta per centrodestra, cs per centrosinistra):
• Ancona:
centrodestra avanti Daniele Silvetti, cd, precede con il 45,3% Ida Simonella, cs, che ha preso il 41,2.
Il dato politico:
a detta degli stessi candidati, il cd puntava al cappotto immediato e
il cs temeva una batosta peggiore. Con i grillini ridotti a poco più di
nulla, l’ago della bilancia sarà il civico Francesco Rubini, che ha superato il 6%. Ancona è importante per vari motivi: unico capoluogo regionale al voto, «fortino rosso» che il cd vuole assolutamente strappare alla sinistra — sempre vincitrice in questi 30 anni di elezione diretta dei sindaci — dopo esserci riuscito tre anni fa in Regione. Non a caso, Meloni è andata ad Ancona due volte e non sarebbe sorprendente se ci tornasse prima del ballottaggio.
• Brescia: vince il centrosinistra Laura Castelletti, vicesindaca uscente, ha battuto il candidato del cd Fabio Rolfi: 54,8 contro 41,6.
Il dato politico: prima sindaca donna e dura sconfitta del candidato leghista. «La botta per la coalizione di governo è pesante», scrive Cesare Zapperi. Anche qui erano venuti Meloni e soprattutto (5 volte) Salvini. Conquistare la seconda città lombarda era considerato prioritario, in una regione in cui il cs governa anche Milano, Bergamo, Mantova, Varese e Cremona.
• Vicenza
: centrosinistra avanti Giacomo Possamai precede col 46% il sindaco uscente del cd Francesco Rucco (44,2).
Il dato politico: Possamai, 33 anni, è sicuramente il personaggio più interessante di questa tornata elettorale. Per l’età, per la capacità di prendere più voti del sindaco uscente ma soprattutto perché riesce ad esprimere una carica nuovista e perfino nuova,
pur rappresentando un centrosinistra che si direbbe superato (è un
lettiano, ha votato Bonaccini alle primarie, non ha voluto Schlein a
sostenerlo). L’impressione è che, a prescindere dall’esito del
ballottaggio, ne sentiremo parlare a lungo.
• Pisa: centrodestra avanti Michele Conti
è in vantaggio
sul candidato di cs Paolo Martinelli con il 49,96%, contro il 41,12.
Il dato politico: il sindaco uscente ha mancato per un soffio la vittoria al primo turno. All’1,45 di stanotte, dopo lo spoglio dell’85esima sezione, aveva superato il 50%. Ma l’86esima e ultima sezione, 5 minuti dopo, gli ha negato il trionfo per pochissimi voti.
Ottimo comunque il risultato della sua lista, oltre il 15%. Il Pd è
primo partito col 24%, ma l’inconsistenza dei 5 Stelle, fermi al 3, fa
fallire l’esperimento del campo largo.
• Siena: centrodestra avanti Nicoletta Fabio
precede di poco
la candidata di cs Anna Ferretti: 30,5 contro 28,7.
Il dato politico:
sono tanti. Il primo è che la sindaca sarà donna. L’altro è che il cd,
che nel 2018 vinse sull’onda del caso Montepaschi, ora paga le sue
divisioni: il sindaco uscente Luigi De Mossi non solo non si è ricandidato, ma ha appoggiato il candidato centrista Fabio Pacciani, che ha raggiunto il 22%. Da notare che Nicoletta Fabio ha sostituito all’ultimo Emanuele Montomoli, sgradito a Meloni perché massone.
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