Il Tesoro punta su Franco per guidare la Bei, tra i candidati c’è anche la spagnola Calviño
dal nostro inviato MARCO BRESOLIN
BRUXELLES. Il grande puzzle delle nomine Ue si comporrà soltanto dopo le elezioni europee del prossimo anno, che con ogni probabilità si terranno nel weekend dal 6 al 9 giugno. Ma il primo tassello andrà messo già a breve perché bisogna scegliere il nuovo presidente della Banca europea per gli investimenti (Bei), il braccio finanziario dell’Unione europea. L’Italia ha buone possibilità di vincere la partita e il Tesoro, secondo quanto risulta a “La Stampa”, avrebbe già iniziato a sondare gli alleati sul nome del candidato che ritiene più spendibile: l’ex ministro delle Finanze Daniele Franco. Anche se lo scontro sulla mancata ratifica del Mes rischia di complicare la trattativa.
La corsa per sostituire il tedesco Werner Hoyer, il cui mandato scade a dicembre, è iniziata ufficialmente ieri: nel corso dell’Ecofin, la presidenza svedese dell’Ue ha invitato i 27 governi a sottoporre eventuali candidature entro il prossimo 16 giugno. Quel giorno si riunirà a Lussemburgo il Consiglio dei governatori della Bei per approvare l’elenco dei candidati, dopodiché i nomi verranno vagliati dal Comitato per le nomine. In autunno i Ventisette voteranno per eleggere (a maggioranza qualificata) il nuovo presidente.
Il vero momento decisivo sarà quindi tra ottobre e novembre, ma nei contatti bilaterali tra i ministri già si lavora per costruire le alleanze. Per gli incarichi economico-finanziari, in genere, i Paesi Ue si dividono secondo il classico schema Nord-Sud. Ma anche l’appartenenza politica può giocare un ruolo. Da questo punto di vista, il nome di Franco – anche se proposto da un governo di centrodestra – è assolutamente “neutro”, essendo un tecnico puro. Questo può certamente aiutarlo a raccogliere un consenso trasversale, al di là del fatto che il suo curriculum (Ragioniere generale dello Stato, direttore generale della Banca d’Italia e poi ministro del Tesoro nel governo Draghi) è indubbiamente il suo migliore biglietto da visita. Tra l’altro l’Italia è da sempre un partner privilegiato della Bei, essendo il primo beneficiario dei finanziamenti: circa 10 miliardi di euro lo scorso anno su un totale di 72,5 miliardi.
La candidatura di Franco potrebbe però scontrarsi con un altro nome forte del fronte mediterraneo. Per la presidenza della Bei si parla molto dell’attuale vicepremier e ministra delle Finanze spagnola Nadia Calviño, che ieri ha avuto un incontro bilaterale proprio con l’attuale presidente Werner Hoyer e lunedì si è intrattenuta con il collega Giorgetti. Calviño dovrebbe però lasciare anzitempo il governo di Pedro Sanchez, motivo per cui la spagnola ancora non ha sciolto la riserva. Già direttrice generale della Commissione Ue, l’anno prossimo la ministra potrebbe lasciare Madrid per tornare a Bruxelles e ottenere un portafoglio durante il prossimo mandato della Commissione. Tutto dipende però dall’esito delle elezioni di fine anno in Spagna: una vittoria del centrodestra le sbarrerebbe la strada, per questo l’opzione Bei le consentirebbe di piazzarsi anzitempo.
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