Morire nel fango

Anche noi sapevamo: «Allerta rossa». L’alluvione era attesa. Anche se nessuno poteva prevedere con precisione il punto esatto in cui avrebbe fatto le sue vittime: sono 9 i morti accertati alle 22 del 17 maggio 2023. La pioggia uccide. L’incuria uccide. Ma non è più una notizia, essendo tutto già visto. L’alluvione sulla costa adriatica del settembre 2022, colpite le province di Ancona, Pesaro e Urbino: 12 vittime. E anche in quel caso, c’era già stata un’alluvione precedente, a cui erano seguiti dei fondi stanziati per la messa in sicurezza del territorio che non erano stati spesi. È un continuo déjà-vu. Qualcuno che si salva resistendo attaccato a un ramo, qualcun altro che prende il ramo che si spezza. E fra l’alluvione delle Marche e questa dell’Emilia Romagna, c’era stata anche l’alluvione di Ischia: novembre 2022, altri 12 morti. E con i morti ci sono sempre gli sfollati: 13 mila soltanto ieri. Ci sono le case inagibili, le frane. Quando l’onda di fango si ritirerà, anche qui in Emilia Romagna inizierà la conta dei danni.

Al centro della scena c’è l’agricoltore che urla con l’acqua alle ginocchia. Sta meditando vendetta. «È colpa nostra! È colpa degli uomini. Perché ormai sappiamo come vanno queste cose», dice il signor Augusto Moreno. «Guardate i campi di sorgo, guardate il grano e l’erba medica. Non c’è più niente! Non so cosa sopravviverà dopo il passaggio della piena. Sono centinaia di migliaia di euro di danni. Non possiamo accettare tutto questo. Voglio fondare un comitato e voglio chiamarlo “Adesso basta!”». E anche questa, purtroppo, non è una novità.

Come non lo sono gli sciacalli già entrati in azione. L’esercito in arrivo, e l’arrivo del ministro dell’Interno. Stanno arrivando tutti a vedere il disastro nella regione che un tempo era considerata la più virtuosa d’Italia. Il regista Pupi Avati, nato e cresciuto in questa terra, lo dice con amarezza: «La responsabilità maggiore sta nell’incuria con cui si è gestito il territorio. Un tempo le strade, i viadotti, i fiumi e gli argini venivano seguiti con un’attenzione e una cura che adesso è andata a scemare totalmente. Persino in Emilia Romagna, un modello a cui si ispiravano tutti».

LA STAMPA

Rating 3.00 out of 5

Pages: 1 2


No Comments so far.

Leave a Reply

Marquee Powered By Know How Media.