Guerra Ucraina-Russia, le notizie di oggi 21 maggio | Zelensky: «Bakhmut? Penso non sia più in mano nostra». Shoigu: «Abbiamo il pieno controllo della città»
Ore 08:26 – Zelensky: «Grato per la scelta di addestrare i nostri piloti. L’ok agli F-16 è un momento storico»
«Sono grato per la decisione di addestrare i nostri piloti su moderni aerei da combattimento». Lo ha detto Zelensky nel suo intervento alla sessione conclusiva del G7. «Lo scudo aereo può essere completo solo quando i sistemi di difesa aerea a terra sono integrati da moderni velivoli in aria. Ora siamo sulla strada per eliminare il gap di capacità – ha sottolineato -. Quando i nostri piloti conosceranno l’F16 e quando questi velivoli appariranno nei nostri cieli, avrà importanza non solo per l’Ucraina. Questo sarà un momento storico per l’intera architettura della sicurezza in Europa e nel mondo».
Ore 08:17 – G7, bilaterale Zelensky-Biden
In corso a Hiroshima il bilaterale tra il presidente ucraino Zelensky e il presidente degli Usa Joe Biden.
Ore 05:03 – Putin si congratula con la Wagner per la presa di Bakhmut
Il presidente russo Vladimir Putin si è congratulato con le squadre d’assalto del gruppo di mercenari Wagner per la «liberazione di Artyomovsk», la città ucraina di Bakhmut. Lo riferisce il Cremlino citato dalla Tass.
Ore 04:52 – Ministero Difesa russo annuncia «liberazione» di Bakhmut
Il ministero della Difesa russo ha annunciato la «liberazione» di Bakhmut, la città ucraina da mesi teatro di feroci scontri. Lo rende noto la Tass. Il capo del gruppo Wagner, Yevgeny Prighozin, aveva annunciato di aver preso «il pieno controllo della città».
«Nella direzione tattica di Artyomovsk (il nome russo di Bakhmut, ndr), le squadre d’assalto della compagnia militare privata Wagner con il supporto dell’artiglieria e dell’aviazione del gruppo tattico meridionale hanno completato la liberazione della città», ha dichiarato il ministero, citato dall’agenzia russa.
Ore 04:15 – Kiev smentisce la presa russa di Bakhmut ma ammette le difficoltà, Prigozhin annuncia la data del probabile ritiro
(di Marta Serafini, inviata dal fronte di Bakhmut) Kiev smentisce le affermazioni di Yevgeny Prigozhin, che sostiene di aver preso il pieno controllo di Bakhmut, ma ammette che la situazione è critica. Il leader della Wagner, dal canto suo, su Telegram ha annunciato la data del 25 maggio come possibile giorno in cui consegnerà Bakhmut all’esercito russo. Intanto sono state colpite Kramatorsk e Sloviansk. A Kramatorsk sono stati avvertiti una forte esplosione e colpi in cielo, probabilmente della contraerea.
Ore 04:06 – Papa Francesco ha affidato al cardinale Zuppi la missione di pace in Ucrain
«Posso confermare che Papa Francesco ha affidato al cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza Episcopale Italiana, l’incarico di condurre una missione, in accordo con la Segreteria di Stato, che contribuisca ad allentare le tensioni nel conflitto in Ucraina, nella speranza, mai dimessa dal Santo Padre, che questo possa avviare percorsi di pace. I tempi di tale missione e le sue modalità sono attualmente allo studio». Lo ha comunicato il direttore della Sala stampa vaticana.
Il cardinale Matteo Zuppi (Ansa)
Ore 02:00 – G7, l’apertura di Meloni sui jet: «Potremo partecipare al training dei piloti»
(di Marco Galluzzo) Anche l’Italia potrebbe far parte della cosiddetta jet coalition a favore dell’Ucraina. Lo ha confermato Giorgia Meloni in conferenza stampa, prima di lasciare anzitempo i lavori del G7 e rientrare in Italia per recarsi nei luoghi dell’alluvione. Il capo del governo ha ricordato che il nostro Paese non dispone di caccia F-16, quelli richiesti dal presidente ucraino Zelensky, che ha abbracciato e incontrato prima di lasciare il Giappone, ma ha fatto capire che d’intesa con gli alleati europei, «anche se una decisione ancora non è stata presa, il nostro Paese potrebbe partecipare all’addestramento di piloti ucraini» nella basi italiane.
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Ore 01:39 – Kiev smentisce la presa russa di Bakhmut ma ammette le difficoltà, Prigozhin annuncia la data del probabile ritiro
(di Marta Serafini, inviata dal fronte di Bakhmut) Kiev smentisce le affermazioni di Yevgeny Prigozhin, che sostiene di aver preso il pieno controllo di Bakhmut, ma ammette che la situazione è critica. Il leader della Wagner, dal canto suo, su Telegram ha annunciato la data del 25 maggio come possibile giorno in cui consegnerà Bakhmut all’esercito russo. Intanto sono state colpite Kramatorsk e Sloviansk. A Kramatorsk sono stati avvertiti una forte esplosione e colpi in cielo, probabilmente della contraerea.
Ore 01:32 – Prigozhin rivendica la conquista di Bakhmut
Il leader del gruppo paramilitare russo Wagner, Yevgeny Prigozhin, ha rivendicato oggi la conquista della città di Bakhmut, epicentro dei combattimenti nell’est dell’Ucraina. «Il 20 maggio 2023, oggi a mezzogiorno, Bakhmut è stata presa nella sua totalità», ha annunciato Prigozhin in un video diffuso su Telegram.
Il capo della milizia mercenaria, in tenuta da combattimento davanti a una fila di miliziani con in mano bandiere russe e stendardi di Wagner, ha aggiunto che le sue truppe cominceranno il ritiro dalla città dal 25 maggio per riposarsi e riqualificarsi, consegnando Bakhmut all’esercito regolare russo. «Abbiamo completamente preso l’intera città, casa per casa», ha aggiunto.
Il capo del gruppo Wagner, Yevgeny Prigozhin (Telegram)
Ore 01:09 – Washington: «Domani bilaterale tra Biden e Zelensky e poi conferenza stampa»
Joe Biden avrà un incontro bilaterale domani con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky alle 14.15 locali e poi terrà una conferenza stampa all’Hilton Hiroshima alle 18.15 locali. Lo ha reso noto la Casa Bianca.
Ore 01:00 – Il punto di militare | Quali sono le conseguenze del via libera ai caccia F-16 per Kiev da parte del G7?
(di Andrea Marinelli e Guido Olimpio) Il via libera del G7 agli F-16 per Kiev è innanzitutto un segnale di appoggio sul lungo termine. Le ripercussioni effettive non possono essere immediate, ma la decisione è sufficiente a innescare le reazioni da Mosca: vi assumete «rischi colossali», è l’avvertimento.
Kiev ha chiesto almeno 200 aerei, cifra che deve fare i conti con la realtà. Belgio, Danimarca, Grecia, Olanda e Portogallo ne hanno, tuttavia hanno offerto opzioni a seconda delle loro possibilità, dai velivoli al solo training del personale.
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Un F-16 americano nel 2019 nella base di Yelahanka, in India (Ap/Aijaz Rahi)
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