Assalto dei vandali alla Fontana di Trevi. Ma stavolta protesta anche la sinistra

Massimo Malpica

Assalto dei vandali alla Fontana di Trevi. Ma stavolta protesta anche la sinistra

Ultima generazione colpisce ancora, ma le azioni degli eco-attivisti sono sempre più impopolari. E ora anche la sinistra se la prende con gli ecovandali, chiedendo di lasciar perdere i monumenti. Ieri nove attivisti del movimento sono entrati nella Fontana di Trevi versando carbone vegetale e annerendo in parte l’acqua del celebre monumento, per poi esporre lo stesso striscione «noi non paghiamo il fossile» già utilizzato nel blitz alla Barcaccia di piazza di Spagna, ad aprile. Stavolta però i romani e i turisti presenti hanno manifestato a loro volta la propria disapprovazione per la protesta degli attivisti contro il cambiamento climatico, facendo partire insulti e bordate di fischi, proseguiti finché i vigili urbani hanno interrotto il blitz entrando in acqua e portando fuori i manifestanti.

E, come detto, pure la sinistra sembra essersi stancata dei metodi scelti dai giovani attivisti di Ultima generazione. A cominciare dal sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, che pur sollevato per la presenza nella vasca di un impermeabilizzante che avrebbe messo al sicuro dal colorante il marmo, che invece è poroso («Non dovrebbero esserci danni permanenti», ha spiegato), ha preso di mira gli autori della protesta. «Basta con queste assurde aggressioni al nostro patrimonio artistico. Oggi imbrattata la Fontana di Trevi. Costoso e complesso il ripristino, sperando che non ci siano danni permanenti. Invito gli attivisti a misurarsi su un terreno di confronto senza mettere a rischio i monumenti», ha commentato a caldo il primo cittadino, che ha poi spiegato come l’assalto ai monumenti sia «del tutto controproducente anche rispetto a una battaglia ambientale» perché, ha continuato il sindaco, «si danneggia l’ambiente per ripristinare, e quindi dal punto di vista comunicativo la contraddizione è evidente». Nello specifico, Gualtieri ha ricordato che ripulire la celebre fontana «costerà molto tempo ed impegno». «Tante persone dovranno lavorare per rimuovere la vernice, appurarsi che non ci siano danni permanenti, come noi speriamo», ha aggiunto Gualtieri, per ricordare infine che l’intervento «costerà anche acqua, in quanto la fontana è a riciclo e quindi ora va svuotata, buttando via così 300mila litri d’acqua, pari alla sua capienza». Anche più duro l’assessore alla Cultura di Roma Capitale, Miguel Gotor, che parla di «ennesima puntata della stucchevole telenovela che riguarda le fontane storiche di Roma imbrattate». «La città attacca Gotor è stanca di questi comportamenti sterili e autoreferenziali che danneggiano gravemente rendendola impopolare una battaglia giusta a favore dell’ambiente».

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