Italiani preoccupati per le alluvioni, ma il caro vita fa più paura del clima malato

Le donne (56,8%), i ragazzi tra i 18 e i 24 anni (57,3%) e gli over 65 anni (58,1%) appaiono come i più consapevoli di tutto ciò. Tuttavia è ancora poco, perché manca una vera responsabilità rispetto a quanto accade e ai rischi a cui potremmo andare incontro se non sapremo intervenire in maniera drastica. La denuncia vera che affiora dalla rilevazione infatti è che come popolo siamo consci di non essere perfettamente informati (42,9%) dell’emergenza climatica verso cui andiamo incontro. Il che porta ad una riflessione sui comportamenti di tutti noi, su come rapportarsi in un contesto in velocissima trasformazione senza competenze appropriate combinate con preparazioni tecniche adeguate. Ad ogni evento drammatico si fa la conta di danni e di vittime assistendo alla denuncia pubblica di quanto non è stato fatto.

Ciclicamente – purtroppo- si assiste con forte commozione a tremende immagini di devastazione accompagnate – sempre- dalle stesse affermazioni di circostanza. Ad ogni catastrofe è necessario tenere presente che la popolazione che subisce uno sfregio di così grande impatto e che vede la propria vita frantumarsi in poche ore si domanda quale sia il senso di ripristinare il tutto come all’origine se non si attuano velocemente i percorsi di prevenzione e manutenzione per mettere in sicurezza il territorio e le famiglie. Non è quanto denaro viene stanziato, ma come viene investito. Sono decisioni che costano molto, non fanno rumore, né tantomeno portano voti, ma sicuramente permettono sonni più tranquilli.

LA STAMPA

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