Elly Schlein campionessa di balle: l’ultima sparata su Giorgia Meloni
DADAISMO
Ma la vetta del suo dadaismo metodologico Elly l’ha toccata (per ora) a proposito di quel che è andato in scena al Salone del libro. Per qualunque cronista senziente dotato di vista e di udito, una cagna squadrista che ha proibito al ministro Roccella di presentare il proprio libro e le proprie idee (ovvero di esercitare il fondamentale diritto alla manifestazione del pensiero previsto all’articolo 21 della Costituzione, la stessa che Elly brandisce contro i manganellatori di ieri, mentre coccola i manganellatori di oggi). Ennò, è proprio dove la situazione appare scontata che interviene il genio. Quel geniaccio avanguardista di Elly, allora, la sera stessa dell’obbrobrio va in tivù e (stra)parla di «governo autoritario» che «ha un problema col dissenso». Ora, non sappiamo il lettore, ma noi non abbiamo mai avuto notizia di un regime “autoritario” in cui a un membro del governo venga impedito di parlare, e addirittura costui sia di fatto cacciato da un evento pubblico. Diciamo che il fascismo meloniano che turba i sonni di Elly è alquanto fiacco, perlomeno. Ma lei lo sa benissimo, semplicemente con questa catena di balle sesquipedali sta attuando una pratica vecchia come l’umanità. I sociologi di grido la chiamano post-verità, a noi pare più prosaicamente una presa per il deretano.
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