A Roma l’esercito dei tassisti evasori. Pos disattivati, tassametri spenti e assalti ai turisti “con il cash”: tutti i trucchi dei conducenti

di Riccardo Caponetti

I tassisti con partita Iva dichiarano solo una piccolissima parte del loro vero incasso. Un fenomeno esteso in tutta Italia, ma soprattutto a Roma, dove in media – secondo dati governativi diffusi ieri sera da Le Iene – nel 2021 hanno guadagnato 6.240 euro lordi all’anno: ovvero 520 euro al mese, comprese le tasse. La metà di Milano (11.411) e Napoli (19.890), molto meno dei colleghi di Bologna (9.642). Meglio solo di quelli di Firenze (5.238).

A Roma, la città più visitata e grande d’Italia, i tassisti lavorano meno. Più che stipendi, hanno rimborsi spese. C’era il Covid, direte voi. Ed è giusto. Ma come hanno evidenziato Le Iene, anche prima della pandemia i conti non tornavano: nel 2019 un tassista con partita Iva dichiarava in media 12 mila e 817 euro annui, nel 2018 invece 13 mila.

Perché allora, se gli stipendi sono questi, le licenze dei taxi costano più o meno 140 mila euro? E quanto pagano davvero di tasse i tassisti? Con questo doppio interrogativo si è aperto il servizio di ieri sera che racconta, al contrario, una realtà diversa. Al centro c’è sempre lui, il Pos, che rende tracciabili tutti i pagamenti ricevuti. Dunque se per 30 giorni al mese si effettuano transazioni con la carta di credito, mentire allo Stato è impossibile. Ma se si evita di usare, a quel punto diventa facile dribblare le tasse. A confessarlo sono gli stessi conducenti intercettati da Le Iene.

“Pensa che sto mese a dicembre arriverò a guadagnare sui 9 mila euro, ma ho sempre una busta paga di 1.500”, esordisce un tassista. “A Roma io in 42 anni non ho mai avuto accertamenti da parte dell’Agenzia delle entrate. Io dichiaro sempre una busta paga di 1.500-1.300 euro. Poi – dice un altro collega – tutti gli altri soldi che hai incassato sono tuoi, non te li tocca nessuno i contanti. Non si tracciano, capito?”.

La strategia è chiara. “Bisogna tenere un conto mentale o scritto, fai come ti pare, ma devi arrivare a incassare con il Pos massimo sugli 800-1000 euro al mese”, spiega un terzo tassista. Altro che stipendi da fame o rimborsi spese, l’attività può essere molto redditizia. “Adesso ho fatto una corsetta di 8 euro e me li ha dati in contanti, 200 euro al giorno li faccio. C’è gente che si compra casa così eh”, puntualizza un’altra persona.

Per questo ha destato scalpore la decisione di un tassista di Bologna, Redsox (Roberto Mantovani), di pubblicare su Twitter ogni giorno i suoi guadagni. Corsa dopo corsa, massima trasparenza. In totale in due settimane, con 3 giornate di riposo, i suoi incassi trasparenti ammonterebbero già a 5.638 euro: ovvero la metà di quanto in media i suoi colleghi con partita Iva hanno dichiarato per tutto il 2021.

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