Wagner lascia Bakhmut, ecco la mappa con i 32 paesi dove sono insediati, il cuore è sempre di più l’Africa. Ma Prigozhin: “Purtroppo la Russia avrà ancora bisogno di noi in Ucraina”

Jacopo Iacoboni

Il Gruppo Wagner da stamattina sta lasciando Bakhmut in lotti, e viene sostituito dall’esercito regolare. A comunicarlo è Evgheny Prigozhin stesso, mentre si fa filmare durante l’operazione. Comincia dunque una stagione incerta, in cui si vedrà se l’esercito regolare russo riuscirà a tenere nella difesa gli stessi risultati ottenuti dai “wagneriani” nell’attacco (la distruzione totale della città e la conquista delle sue macerie).

Si moltiplicano a questo punto le domande sulla sorte del Gruppo Wagner a breve, e qualche indicazione può essere ricostruita attraverso da due elementi: una mappa, che La Stampa è stata in gradi di analizzare abbastanza nel dettaglio, con esperti sul dossier Wagner. E le parole stesse di Prigozhin ieri sera. Il capo dei mercenari russi, commentando varie voci secondo cui l’“orchestra” si starebbe ritirando completamente dalla guerra con l’Ucraina (altri sostengono che verrà presto ridislocata nei fronti più caldi e difficili), ha spiegato che «al momento non abbiamo altri compiti. Ora ci riprenderemo e ci prepareremo per un mese o due, dopodiché inizieremo a impegnarci in altre missioni di combattimento. Non credo che la guerra finirà in due mesi». Poi ha aggiunto: «E se la guerra finisce tra due mesi, partiremo felici e contenti per il pane gratis in Africa, finché la Russia non sarà di nuovo in pericolo. Ma qualcosa mi dice che il pericolo sta solo aumentando. Pertanto, penso che rimarremo con voi e svolgeremo i compiti più difficili nei settori più difficili del fronte».

La previsione insomma è chiara: Wagner resta pronta a ridispiegarsi dove occorrerà intervenire nelle difficoltà dell’esercito russo, che Prigozhin prevede gravi e imminenti. Nel frattempo, diverse fonti (tra cui l’informato canale telegram Chema-Ogpu), sostengono che la parte più significativa dell’élite di Wagner è stata già trasferita nelle ultime due settimane in Africa. Dove da tempo è il cuore degli interessi economici del Gruppo, usato come strumenti di influenza della Russia ma anche come strumento di potere personale ed economco da Prigozhin. Se si osserva la mappa che Prigozhin ha fatto riprendere durante la sua intervista dell’altro giorno – 77 minuti a tu per tu seduti a una scrivania con il blogger nazionalista Konstantin Dolgov – si osserva che 32 paesi sulla mappa sono pinzati con una puntina che fa da evidenziatore. Si tratta con ogni probabilità dei paesi del mondo che sono caduti nella sfera degli interessi di Wagner Prigozhin. America Latina, Asia e Oceania, e ovviamente Africa. Il canale “Nestka” ha notato che la mappa mostra i punti di interesse commerciale del proprietario del compresi diversi che prima non erano noti. I punti sono 32, in tre colori: rosso, bianco e verde. I segni rossi sono su sette paesi africani: Mozambico, Repubblica Centrafricana, Sudan, Mali, Burkina Faso, Benin ed Eritrea. Qui è dove c’è una presenza diretta, nota, di mercenari di Prigozhin.

Tredici paesi sono segnati con pennarelli bianchi (tra loro, Madagascar, Unione delle Comore, Zimbabwe, Repubblica Democratica del Congo e Guinea). In questi paesi, pur non essendoci un impegno diretto militare dei mercenari, sono stati notati strategisti di Wagner che hanno in vari modo operato in operazioni di influenza politica, per favorire l’elezione di politici graditi al Cremlino. Segni bianchi si trovano anche in Myanmar, Ecuador e sull’isola di Chatham in Nuova Zelanda. Che Prigozhin operasse in qualche modo in Sud America o nel sud-est asiatico finora non era noto.

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