Tutte le volte che il Pd ha giustificato gli eco-vandali
Dopo che anche il dem Dario Nardella si era scagliato contro gli attivisti per interrompere un loro blitz a Firenze, a sinistra qualcuno si era finalmente chiesto se non fosse il caso di seguire l’esempio del sindaco, che li aveva definiti “barbari e incivili“. E invece non è andata così. Poche settimane più tardi, infatti, il Pd sarebbe sceso in piazza per sostenere i militanti di Ultima Generazione finiti a processo. “Pur non potendo condividerne il merito, capiamo la rabbia e la preoccupazione dei giovani attivisti“, aveva affermato la coordinatrice della segreteria Pd, Marta Bonafoni, dimenticando che la forma è sostanza. E che, dunque, cercare di separare le modalità della protesta dal contenuto è, almeno per ora, un esercizio di astrattismo.
In compenso, da sinistra si sono sollevate immediate rimostranze quando il governo aveva inasprito le norme contro i vandalismi compiuti in nome dell’ambiente. E a Genova i progressisti si erano schierati con gli eco-attivisti, contestando una mozione comunale che prevedeva multe più severe per gli imbrattatori. “Sorveglianza repressiva“, avevano lamentato due consiglieri di sinistra. E ancora oggi, a fronte dell’ennesimo atto vandalico, dall’area progressista non si ode una presa di posizione che sottolinei come quelle proteste non servano a nulla e siano anzi viziate da un approccio ideologico a un tema complesso.
IL GIORNALE
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