Il sondaggio: FdI torna a salire: 29,6%. Il Pd frena. M5S cala al 15% (meno delle Politiche)
di Nando Pagnoncelli
Dem al 20,4%. La Lega (8,2%) supera Forza Italia. Consenso stabile per governo e premier. I leader: primo posto per Conte, Berlusconi e Schlein
Il mese di maggio è stato molto movimentato e denso di avvenimenti politici e non: dal decreto lavoro varato il primo maggio, al confronto tra governo e opposizione sulle riforme istituzionali con una particolare attenzione rivolta al tema del presidenzialismo e del premierato; dalle nomine di alcuni vertici istituzionali a quelle di società partecipate tra cui la Rai; dalle elezioni amministrative che hanno riguardato circa sei milioni e mezzo di elettori, alle tensioni con la Francia a seguito delle dichiarazioni del ministro degli interni transalpino sulla gestione dei flussi migratori da parte del nostro esecutivo; dalla visita in Italia del presidente ucraino Zelensky, ai vertici internazionali (il Consiglio d’Europa a Reykjavik e il G7 in Giappone), per finire con la drammatica situazione in Emilia-Romagna a seguito dell’inondazione. Viene naturale chiedersi che impatto hanno avuto tutti questi fatti sullo scenario politico nazionale, anche a seguito del dibattito acceso e delle polemiche che alcuni di essi hanno suscitato.
Intenzioni di voto, chi sale e chi scende
Ebbene, il sondaggio odierno mostra, con poche eccezioni, una sostanziale stabilità delle opinioni degli italiani rispetto ad aprile, a partire dalle valutazioni sull ’operato del governo e della presidente del Consiglio che fanno registrare un aumento sia dei giudizi positivi (due punti) sia di quelli negativi (un punto l’esecutivo, due la premier), lasciando inalterato l’indice di gradimento di entrambi, che si attesta rispettivamente a 51 e 53. Di fatto si conferma una sostanziale polarizzazione delle opinioni ed è probabile che la densità dei fatti del mese abbia determinato nelle reazioni dei cittadini una molteplicità di effetti compensativi come in una sorta di gioco «a somma zero».
Quanto agli orientamenti di voto, il dato più significativo è rappresentato dalla flessione di 1,5 punti del M5S che, con il 15% dei consensi, per la prima volta viene stimato su valori inferiori al risultato ottenuto alle Politiche dello scorso anno; nel sondaggio odierno abbiamo testato separatamente Azione e Italia viva a seguito delle tensioni tra le due forze politiche il cui esito, peraltro, in vista delle Europee del prossimo anno non è facile da decifrare. Le stime dei due partiti evidenziano una differenza di solo mezzo punto, con Azione al 3,5% e Iv al 3%. Nel complesso si registrano variazioni di pochi decimali rispetto ad un mese fa: FdI si mantiene al primo posto con il 29,6% invertendo la tendenza discendente fatta registrare nei due mesi precedenti; il Pd si conferma al secondo posto con il 20,4% (-0,3%), seguito dal M5S, dalla Lega (8,2%) e Forza Italia (7,7%). Stabile anche la quota di astenuti e indecisi che rimane ragguardevole (39,5%). Sulla base di queste stime il centrodestra prevale nettamente sul centrosinistra (46,5% a 25,7%) e al momento, tenuto conto che la prossima scadenza elettorale è rappresentata dalle Europee che prevedono il metodo proporzionale (che significa «tutti contro tutti»), altre ipotesi di coalizione (centrosinistra e M5S oppure la riproposizione del «campo largo»), ancorché più competitive con il centrodestra, sono del tutto premature.
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