I sabotatori russi che fanno tremare il Cremlino: “Il dittatore Putin va sconfitto in guerra, agiremo fino al crollo del regime”
Come si viveva in Russia prima della guerra?
«In
Russia, sotto il regime di Putin, non c’è possibilità di vivere liberi.
Questo è uno stato che cura gli interessi di una persona e dei suoi
amici. Conoscete già questa persona e anche la maggior parte dei suoi
amici. Pertanto, non restiamo in Russia per vivere, ma piuttosto per
sopravvivere. Però, la speranza ora volge al meglio. Alla fine, stiamo
facendo qualcosa per cambiare la situazione. Abbiamo una tale
opportunità».
Da più parti vi descrivono come
ultranazionalisti. Il sito investigativo Bellingcat dice che uno di voi è
stato arrestato dai servizi di sicurezza ucraini per aver diffuso il
manifesto neonazista di Christchurch. Come rispondete?
«Non
so cosa sia Christchurch e non ho nemmeno letto il suo manifesto.
Abbiamo principalmente idee di destra, ma come ho detto raccogliamo
persone di opinioni diverse. In linea di principio, il nostro scopo è un
altro. Non abbiamo alcun tipo di ideologia, abbiamo sostanzialmente
capito che dobbiamo unire i nostri sforzi perché l’obiettivo è troppo
grande per noi, la nostra attività è troppo pericolosa per avere anche
contrasti ideologici».
Cosa ne sarà della Russia, se Putin perde la guerra? Sognate l’Oblast autonomo di Belgorod?
«Speriamo che la Russia non finisca, non si smembri. Finirà il regime. Auguriamo solo il meglio alla nostra nazione, crediamo davvero che dopo i momenti difficili, dopo la caduta del regime, come di solito accade con le dittature, ci aspetti qualcosa di meglio. Ma in ogni caso, capiamo che ora dobbiamo scegliere: o marcire lentamente o rischiare tutto.
LA STAMPA
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