Torino capitale dell’economia: domani si apre la seconda edizione del Festival internazionale, con 4 Nobel
Oltre alla presenza degli accademici, quella più istituzionale. A iniziare saranno Mario Monti e Margrethe Vestager, domani alle 11 al Teatro Carignano, dove si parlerà di Europa, aiuti di Stato e competizione globale. E poi arriverà il commissario Ue all’Economia, Paolo Gentiloni, che al Teatro Carignano (ore 15) discuterà di “slowbalization” con il direttore de La Stampa, Massimo Giannini. Il giorno dopo, alla stessa ora all’Auditorium Vivaldi, sarà il commissario Ue Nicolas Schmit a rispondere alle domande del vicedirettore de La Stampa Marco Zatterin. Il tema sarà il futuro del mercato occupazionale. E poi si toccherà uno dei temi caldi di questi giorni: il Piano nazionale di ripresa e resilienza. Sul Pnrr interverrà il ministro competente, Raffaele Fitto, sempre interpellato dal direttore Giannini.
L’altro tema caldo saranno le decisioni di politica monetaria a cui sono chiamate Banca centrale europea e Federal Reserve a breve. Sabato alle 12 il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, cercherà di definire il quadro delle aspettative verso le scelte di Francoforte da qui ai prossimi mesi. Un compito non facile, ma di sicuro stimolo intellettuale e con risvolti fattuali per la vita di tutti i giorni. A rincarare la dose sarà l’eclettico economista Ricardo Reis, della London School of Economics, che l’anno scorso durante il Forum della Bce di Sintra spiegò perché l’inflazione non era né transitoria né temporanea ai banchieri centrali di Francoforte. In molti non lo presero sul serio, sbagliando. La fragile stabilità di Bce e Fed sarà dibattuta a lungo a Torino, ed è possibile che si trovi una parziale quadratura del cerchio su quali siano le prossime mosse di entrambe le istituzioni monetarie.
«Nazionalismo economico, pandemia e guerra non hanno fermato la globalizzazione, intesa come commercio mondiale e interscambio nell’ambito delle cosiddette catene globali del valore», fa notare il manifesto del Festival. Certo, però, che questo processo di sviluppo è stato rallentato. E a tirare le somme sarà il Nobel Krugman, uno dei più celebri esponenti dell’economia internazionale, che domenica prossima cercherà di trovare la luce in fondo al tunnel in cui si è infilato il pianeta, sempre più diviso, particolarizzato e polarizzato. —
LA STAMPA
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