La stretta su Airbnb: minimo due notti per i soggiorni in città. Ecco come cambieranno gli affitti brevi

Giuliano Balestreri

Stop agli affitti brevi per meno di due notti. La stretta su Airbnb invocata da Federalberghi – che chiedeva proprio una limitazione per i soggiorni inferiori ai tre giorni consecutivi – è pronta sul tavolo della ministra del Turismo, Daniela Santanchè. E il 29 maggio, dal suo ufficio legislativo è stata inviata l’ultima bozza del disegno di legge a tutti gli operatori del settore. D’altra parte, all’assemblea di Federalberghi di metà maggio, la ministra aveva annunciato un intervento per l’inizio di giugno.

L’obiettivo dichiarato è quello di «fronteggiare il rischio di un turismo sovradimensionato rispetto alle potenzialità ricettive locali», ma anche salvaguardare «la residenzialità dei centri storici ed impedirne lo spopolamento». Per prima cosa, il ministero del Turismo assegnerà dietro richiesta un codice identificativo nazionale (Cin) «ad ogni immobile ad uso abitativo oggetto di locazione per finalità turistiche». Ma la stretta vera prevede che «a pena di nullità la durata minima del contratto di locazione per finalità turistiche non può essere inferiore a due notti» a meno che gli affittuari non siano un «nucleo familiare numeroso composto da almeno un genitore e tre figli». Tutti gli altri dovranno andare in albergo.

Un assist vero e proprio a Federalberghi con sanzioni fino a 5 mila euro per chi non possiede il codice identificativo nazionale per ogni appartamento – un codice da esporre sui portali e all’ingresso della casa. Inoltre, arriva l’obbligo per chi affitta più di quattro appartamenti – quindi in forma imprenditoriale – di presentare una comunicazione di inizio attività, con una nuova categoria economica assegnata specificamente alle locazioni turistiche.

Si tratta di un provvedimento che ignora completamente le richieste dei sindaci, capeggiati dal primo cittadino di Firenze, Dario Nardella, di mettere un tetto agli affitti brevi a 120 giorni l’anno per porre un rimedio anche all’emergenza abitativa. Un norma in questo senso – o che riducesse i vantaggi fiscali per gli affitti più lunghi – era auspicata per calmierare il prezzo degli affitti.

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