La stretta su Airbnb: minimo due notti per i soggiorni in città. Ecco come cambieranno gli affitti brevi

Federalberghi non commenta la bozza, mentre gli addetti ai lavori non possono fare a meno di sollevare dubbi sull’efficacia del decreto. Peraltro la limitazione delle due notti di pernottamento minimo si limita ai 14 comuni metropolitani (Roma, Milano, Napoli, Torino, Bari, Palermo, Catania, Bologna, Firenze, Venezia, Genova, Messina, Reggio Calabria, Cagliari) e a poco più di altri 950 comuni ad alta densità turistica “nei quali chi vorrà pernottare una notte dovrà andare in hotel, ammesso che ne trovi uno” osserva Marco Celani, presidente di Aigab, l’associazione dei property manager che poi spiega: “Saranno esentati da questa limitazione i comuni con meno di 5000 abitanti a bassa densità turistica. Curiosamente sarebbero esentate da questa restrizione le famiglie numerose, identificate come quelle con almeno un genitore e 3 figli, che invece potranno sempre dormire 1 notte nelle case promosse online”. Tuttavia, i soggiorni di una notte pesano per il 5% circa del valore delle prenotazioni nel mondo affitti brevi e se da un lato Celani osserva come “l’impatto economico di questa misura è sicuramente depressivo”, dall’altro ipotizza che “solo una parte verrà recuperata dal mondo alberghiero e una parte si trasformerà in allungamento di pernotti altrove o in nero. In modo pragmatico, anche per le famiglie numerose sarà difficile pernottare una notte, dal momento che, chi si adeguerà alla normativa applicherà un minimum stay di due notti e sul mercato non si dovrebbero più trovare la possibilità di soggiornare due notti perché nessuno potrà, anche per motivi di privacy, verificare la consistenza dei nuclei familiari”. Anche perché sarà molto complicato assicurare ai gestori che il prenotante non stia dichiarano un adulto e 3 figli per poi presentarsi con due adulti e due bambini.

LA STAMPA

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