Barca affondata nel lago Maggiore, i misteri degli 007 e l’ipotesi di spionaggio sui magnati russi
Ora, il divieto dallo scoppio della guerra in Ucraina di esportare capitali dalla Russia viene aggirato con facilità grazie ai depositi in Svizzera, con società straniere di amici oppure grazie a mogli e amanti degli oligarchi che atterrano a Malpensa e girano sulle macchine con conducente. Specie verso le banche di Lugano. Questo stesso litorale, inoltre, è per antonomasia quello degli ebrei ortodossi, che dispongono di ville storiche dove inscenano elitarie feste con ospiti americani (più politici che attori). Un incrocio di gente, interessi, denaro. Forse i Servizi seguivano una persona in particolare e i flussi dei suoi soldi? Una squadra di 21 agenti segreti nasce dall’esigenza di sviluppare molteplici azioni: sopralluoghi, pedinamenti, installazione di cimici, incursioni. E manovre di spionaggio industriale: gli israeliani avrebbero interessi nel monitorare i contatti tra le ditte italiane e iraniane impegnate a trattare i componenti civili dei droni usati proprio nella guerra. Una volta avvenuta la disgrazia in acqua, l’intelligence ha attivato un’«esfiltrazione», il recupero del personale impedendo le identificazioni. Ma nulla ormai può contro il fisiologico innesco del contro-spionaggio che cercherà di scoprire cosa i Servizi stessero inseguendo e magari han trovato, oppure avessero in imminente preparazione.
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