2 giugno, Mattarella: “Lavorare all’estero non sia una scelta obbligata. Passare dalla fuga di cervelli alla circolazione di talenti”

Alla parata del 2 giugno ai Fori Imperiali a Roma sfilano in 5.500 tra militari e civili. Ad aprire le celebrazioni l’alzabandiera solenne all’Altare della Patria e l’omaggio al Milite Ignoto da parte del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. All’arrivo in Piazza Venezia la premier Giorgia Meloni è stata accolta con un applauso dai cittadini. Presenti anche il ministro della Difesa, Guido Crosetto, il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, e del Senato, Ignazio La Russa.

Ci sono i 300 sindaci provenienti da tutta Italia con la fascia tricolore danno il via alla manifestazione, con la presenza, tra gli altri, delle bandiere delle forze armate e della Guardia di finanza, dei Gonfaloni di Regioni, Province e Comuni italiani, dei labari delle Associazioni combattentistiche e d’Arma e le bandiere Onu, Nato, Ue e quelle degli organismi multinazionali in cui operano le forze armate.

Il messaggio del presidente Mattarella
«In occasione della Festa della Repubblica, vorrei rivolgere – attraverso Rai Italia – un saluto ai connazionali che lavorano, studiano e vivono all’estero; ai cittadini di altri Stati, che hanno origine italiana, e che amano le radici della, propria, storia familiare; a tutte le persone che, fuori dai nostri confini, amano, e apprezzano, il nostro Paese». Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della Festa della Repubblica. «Care italiane, cari italiani all’estero, la Repubblica, si sviluppa e progredisce, chiamando a raccolta le, proprie, energie di grande qualità. Per voi, dà testimonianza il vostro vissuto; la vostra intelligenza; la vostra esperienza; la vostra – capacità – di creare reti e canali di comunicazione; di essere ponti, e testimoni, dei valori della peculiarità italiana, a confronto costruttivo con le esperienze e le peculiarità di altri. La Repubblica siete anche voi!», ha aggiunto Mattarella.

«Lavorare all’estero non sia una scelta obbligata. Passare dalla fuga di cervelli alla circolazione di talenti», ha detto il capo dello Stato.

LA STAMPA

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