La vita bugiarda del barman che ha ucciso Giulia Tramontano: le trappole psicologiche e il cinismo tra riti esuberanti della Milano da bere
Uomini che uccidono le donne: al Paese serve un’opera di educazione profonda
annalisa cuzzocrea 01 Giugno 2023
E poi, un pavido. Talmente vigliacco da non avere nemmeno il coraggio di raccontare l’omicidio, che nella sua confessione descrive quasi come accidentale: «L’ho aiutata spingendo il coltello nel collo». Ma Giulia non pensava affatto di uccidersi o flagellarsi: la sera in cui è stata uccisa, era furiosa, gli aveva scritto di non farsi più vedere e che quella non era più la loro casa. Ale non l’ascoltava nemmeno. Rispondeva con i cuoricini. Proprio lui, che il cuore probabilmente l’aveva dimenticato da un pezzo e chissà dove.
Si era limitato a una flebile difesa quando i genitori di Giulia, cui lei aveva fatto in tempo a raccontare i tradimenti di Ale, l’avevano preso a male parole appena arrivati a Milano. Per cercare di uscire dalla trappola psicologica in cui si era cacciato, mentre ormai gli investigatori iniziavano a stargli col fiato sul collo, martedì, aveva chiamato la sua prima compagna, quella da cui aveva avuto un bambino: «Voglio stare con lui». E lei, che fino a quel momento aveva mantenuto buoni rapporti, pur sapendo che razza di bugiardo seriale fosse il suo ex, esplode: «Ma sei pazzo? Stanno cercando il corpo di Giulia e tu vuoi che ti porti nostro figlio?».
“Alessandro aveva cercato in rete come ammazzare Giulia”. Poi le coltellate e i tentativi di bruciare il corpo. “L’ho uccisa per non farla soffrire”. Fino a mercoledì in giro con il cadavere nel bagagliaio dell’auto
A cura della redazione e Monica Serra 01 Giugno 2023
I pm lo descrivono come «un narcisista». Impossibile non notarlo. Eppure, adesso, davanti all’hotel del centro dove prestava servizio, nessuno lo ricorda più. In una nota ieri il Gruppo Armani ha comunque precisato che «il signor Alessandro Impagnatiello era stato sospeso dalle sue mansioni di barman presso Armani Hotel». E già, e chi lo ricorda il giovane “arrogantello”?
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