Corte dei Conti e Pnrr, irritazione a Palazzo Chigi: ogni giorno ce n’è una. Il sospetto che sia iniziata la campagna per le Europee
Il punto è che a essere nel mirino è soprattutto l’Italia. Sono molti i motivi, spiegati dalle feluche della Farnesina. Non solo la «sovranista» Meloni potrebbe diventare un’apripista per altri leader simili del Vecchio Continente. In più, con Macron che in Francia è all’ultimo mandato, Scholz che in Germania gode del gradimento di un tedesco su cinque, e Sanchez che in Spagna è stato costretto al voto anticipato, la premier potrebbe assumere in prospettiva un ruolo di primo piano nell’Unione. E lei, quando nelle riunioni sente questi ragionamenti, li stoppa buttandola sul ridere: «Evitate perché sennò mi ammazzano…». Ma non c’è dubbio che di qui al 2024 «sarà un anno in cui si ballerà», come sostiene un esponente di governo: «Le avvisaglie ci sono. Non mancheranno i colpi sotto la cintura».
Non mancheranno nemmeno passaggi complicati per la premier: dall’applicazione del Pnrr alla decisione da assumere sul Mes, argomento che certamente affronterà con il cancelliere tedesco, in visita a Roma la prossima settimana. Il Meccanismo europeo di stabilità può rappresentare la leva di una trattativa ad ampio spettro. Lo esplicita uno dei ministri più importanti: «Ci chiedono di ratificare il Mes e di accettare la revisione del Patto di stabilità. A noi interessano l’armonizzazione fiscale e le regole per l’unione bancaria». È l’Europa, bellezza.
CORRIERE.IT
Pages: 1 2