Danilov: «Trattare con Putin? Mai: non potete costringerci a negoziare con Satana»
di Andrea Nicastro
Il segretario del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale ucraino: «La guerra nucleare? La bomba atomica vada a farsi fottere. Moli russi passeggiano ancora per Venezia, Firenze, Roma. E la posizione della Chiesa è strana»
DAL NOSTRO INVIATO
KIEV —
Oleksiy Danilov, segretario del Consiglio di sicurezza e difesa
nazionale ucraino, è uno degli uomini più duri che guidano il Paese. In
questa intervista non si trattiene: parolacce contro Putin, dito medio alla minaccia atomica e nessuna concessione ad un risultato finale che non sia la vittoria. Se la prende con la Chiesa, con «quei cardinali che attraverso il Papa
vogliono influenzarci» e con gli occidentali «che ancora fanno affari
con Mosca, che mettono il denaro davanti alla vita e alla libertà». «Non
fosse per noi — dice — a quest’ora il nuovo Hitler che si chiama Putin
sarebbe arrivato a Varsavia».
Danilov, lei ha le stesse informazioni militari del presidente Zelensky e del capo di Stato Maggiore Zaluzhny. Siete voi a decidere. Perché l’annunciata controffensiva non parte?
«Stamattina abbiamo tenuto l’83esima riunione del Consiglio di
difesa dall’inizio dell’invasione. Chi è fuori da questo gruppo non può
fissare date, fare ipotesi, annunci. Siamo noi, con calma, a scegliere
che fare».
Ma proprio voi avete annunciato la controffensiva.
«Sbagliato, noi non diamo appuntamenti al nemico. Noi siamo pronti, questo sì, ma agiremo nel momento migliore».
Quali dovranno essere le condizioni?
«Le posso dire la strategia: liberare i territori occupati e
tornare ai confini del 1991. La tattica si aggiusta di volta in volta».
E perché adesso siete pronti al contrattacco?
«Perché dal 24 febbraio del 2022 ad oggi è cambiato tutto. La
maggior parte del mondo ha capito che la Russia non ha il secondo
esercito del pianeta, non fa neppure parte della società civile e ha un
presidente che ordina di uccidere i bambini. Cinquecento bambini.
Vinceremo e lo porteremo ad un tribunale per crimini di guerra».
Totale riconquista e Putin in tribunale. Non crede sia più saggio trattare?
«Volete che ci arrendiamo? So che ci sono politici italiani che
continuano a dialogare col diavolo di oggi, Putin. Piuttosto dite
pubblicamente che lo sostenete. In Italia avete anche la strana
posizione della Chiesa. Che Chiesa è quella che preferisce gli assassini
di bambini? Se la Chiesa ritiene giusto accettare le condizioni di
Satana, allora capisco, ma non credo».
Lei conosce già l’obiezione: negoziando si evitano altri morti.
«Stop. La gente ha paura a dare il giusto nome alle cose e perde
il senso della realtà. Voi lo chiamate Putin, ma il suo nome è Satana.
Se uno porta il crocefisso al collo va a benedire il diavolo? Quali
leggi divine permettono di uccidere i bambini? Noi non vogliamo il
russifascismo perché abbiamo imparato la lezione della storia. Non
dovete spingerci o insistere. Devono ritirarsi e basta. Questa è casa
nostra».
Anche a costo di migliaia di vite? Anche con l’atomica?
«La Bomba vada a farsi fottere. Se dovessimo spaventarci,
vorrebbe dire che solo i Paesi con l’atomica possono difendersi. E’
questo che volete? Noi no, non ci pieghiamo».
Meglio i 60 milioni di morti della seconda Guerra Mondiale?
«Qui sta l’errore. L’1 settembre 1939 Hitler ha invaso la
Polonia. Andava fermato allora, ma tutti hanno avuto paura. Il 24
febbraio 2022 è successo lo stesso solo che il nuovo Hitler ha trovato
davanti noi. E invece di occupare l’Ucraina in tre giorni, è stato
fermato e perderà. Potete aiutarci? Fatelo».
L’Occidente non fa abbastanza?
«Tanti amici ci aiutano, compresa l’Italia, che noi ringraziamo infinitamente, ma si può fare di più».
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