Così si stravolge la democrazia
Vladimiro Zagrebelsky
Oggi il Parlamento vota due emendamenti proposti dal governo al decreto legge n. 44/2023, che lo stesso governo ha approvato e presentato per la conversione in legge. Mentre la discussione parlamentare è in corso, dopo l’audizione dei vertici della Corte dei Conti, la associazione dei magistrati di quella Corte ha criticato le norme che sottraggono al controllo in corso d’opera i progetti del Piano nazione di ripresa e resilienza e prorogano l’esclusione, già introdotta quando era in corso la pandemia da Covid-19, della responsabilità contabile per condotte gravemente colpose. Ciò di cui si discute non sono le funzioni tradizionali di controllo della Corte dei Conti, ma gli effetti delle modifiche che si vogliono introdurre sulla tutela dei cittadini per l’impiego di fondi pubblici, come quelli disponibili per il Pnrr. L’intervento proprio della Corte dei Conti, quando si traduce nel riscontro di condotte illegali, passa attraverso l’accertamento di responsabilità e recupero dei fondi distratti dall’obiettivo pubblico.
La modifica che ora il governo persegue, con la eliminazione di tali controlli preventivi e di casi di responsabilità contabile, evita di affrontare il difficile, ma indispensabile tema della inefficienza della amministrazione pubblica, nazionale, regionale e comunale e della semplificazione della legislazione e regolamentazione dell’azione pubblica, in particolare nel campo della realizzazione delle opere pubbliche. Egualmente assente è una discussione sulla natura del controllo della Corte dei Conti, soprattutto quando sia in corso d’opera e non a posteriori: un controllo di legalità ma con implicazioni rilevanti di natura economica e politica. Ciò è tanto più possibile quando si svolge nel momento in cui decisioni devono essere assunte dagli amministratori pubblici, spinti a sollecitare il parere di chi alla Corte dei Conti è incaricato del controllo, finendo con il realizzare forme di impropria cogestione o di “paura della firma”.
È vero che l’emendamento governativo contiene una riserva di complessiva revisione della disciplina sulla responsabilità amministrativo-contabile. Ma intanto si procede con una eliminazione di controlli in costanza del permanere delle ragioni profonde dell’incertezza in cui di muove l’amministrazione pubblica e delle ragioni di resistenza ai controlli della Corte dei Conti. Della Corte dei Conti, questa volta, ma se la logica dell’attuale provvedimento dovesse esser portata a compimento anche la competenza dei Tar e del Consiglio di Stato con i loro provvedimenti di sospensiva, diverrebbe oggetto di ridefinizione. Il che, di nuovo, potrebbe essere ragionevole oggetto di discussione, ma solo dopo aver chiarito e rimosso le cause vere delle diffuse illegalità su cui quei giudici intervengono.
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