Calenda: «Sul Pnrr il punto è la politica: non sa spendere né gestire. Certe verifiche paralizzano, il governo ha fatto bene»

Ma a quanto diceva prima sul salario minimo pare che si stia muovendo qualcosa…
«Abbiamo avuto degli incontri tecnici. Vedo la possibilità di trovare un punto di equilibrio che non distrugga i contratti collettivi. Cosa che la proposta dei 5 Stelle farebbe. Così come spero che Meloni si decida a usare la nostra proposta per utilizzare i soldi del Pnrr per un grande piano Industria 4.0 allargato a energia e ambiente. Non può continuare a dire che vuole cambiare il Pnrr senza spiegare come».

E nel Terzo polo che accade? Siete passati dalle reciproche accuse a una sorta di armistizio, a quanto pare.
«Lì la situazione è stata chiarita. I gruppi restano insieme, anche perché lavorano bene. Purtroppo il progetto del partito unico, a cui ho lavorato giorno e notte, è naufragato per indisponibilità della controparte. Per quel che riguarda le Europee decideremo parlando con tutti i partiti e le associazioni che fanno parte di Renew. Ma è una discussione che avverrà a tempo debito. Per ora torniamo a lavorare su proposte, territorio e giovani».

CORRIERE.IT

Rating 3.00 out of 5

Pages: 1 2


No Comments so far.

Leave a Reply

Marquee Powered By Know How Media.