Nella masseria del potere. La regia di Vespa sullo show di Meloni tra orecchiette, bollicine rosate e manager

La più entusiasta sembra Maria Bianca Farina, presidente di Ania, l’associazione delle assicurazioni. Applaude convintamente, anche lei in prima fila, due sedie più in là dell’immancabile segretaria personale della premier, Patrizia Scurti, e al presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti. Lo fa più timidamente la presidente di Ance, Federica Brancaccio. La sera prima ha fatto compagnia a Meloni per una sigaretta. Rappresenta i costruttori e ha le sue idee sul Pnrr. «Non vanno scoraggiate le opere più piccole». Le bollicine di Vespa che i camerieri fanno girare instancabilmente l’hanno stufata: «Si può avere una bottiglia di rosso?».

Pensava di annoiarsi, invece si è anche divertita. Era tra i pochi che, al termine della cena di giovedì, si sono seduti in cerchio attorno a Meloni, per un finale più informale e rilassato. Hanno pagato e vogliono annusare il nuovo potere. La premier racconta aneddoti, poi si concede alle curiosità e ai dubbi dei manager. Si torna sempre al Pnrr. Meloni scarica le difficoltà sulle rigidità della Commissione europea e sull’impianto definito dai suoi predecessori, Giuseppe Conte e Mario Draghi. Il Recovery Plan è l’oggetto della prima domanda che fa Vespa. All’inizio dell’intervista deve ritagliare cinque minuti per il programma di Raiuno che andrà in onda alle 20.30. Fa tutto lui. «Buonas… No, aspettate, chi è che fa rumore là in fondo? Ricominciamo. Pronti? Via. Buonasera presidente Meloni».

LA STAMPA

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