ADDIO PRESIDENTE
Un pezzo di storia se n’è andato. Silvio Berlusconi è morto all’età di 86 anni. Il Cavaliere è morto all’ospedale San Raffaele di Milano dove era ricoverato da venerdì scorso per accertamenti legati alla leucemia mielomonocitica cronica che lo affliggeva da parecchi mesi. Una malattia che lo aveva costretto a un ricovero di 45 giorni, terminato solo il 19 maggio scorso. In mattinata il fratello Paolo e i figli Piersilvio, Barbara, Marina ed Eleonora erano andati a dargli l’ultimo saluto.
Berlusconi ha iniziato la sua carriera nel mondo dell’edilizia e ha costruito le case del futuro. Ha cambiato il modo di fare la televisione. Ha portato il Milan sul “tetto del mondo”. Ha fondato il centrodestra dando una nuova casa ai moderati che l’avevano persa. Silvio Berlusconi è stato un imprenditore e un politico di successo che ha centrato tutti gli obiettivi che si era ripromesso di raggiungere.
Gli esordi di Silvio Berlusconi
Figlio del direttore della Banca Rasini, Luigi, e della stenografa Maria Rosa Bossi, Silvio Berlusconi nasce il 29 settembre 1936 a Milano dove frequenta il liceo classico dai Salesiani di via Copernico. Berlusconi trascorre la giovinezza guadagnandosi da vivere svolgendo lavoretti di ogni tipo, dal venditore di spazzole elettriche porta a porta al cantante sulle navi da crociera nella band dell’amico Fedele Confalonieri. Si dimostra, fin da subito, il classico ‘man-self-made’, un uomo che col suo ingegno riesce, mattone dopo mattone, a disegnare il proprio futuro. Nel 1961 si laurea con 110 e lode all’Università Statale in Legge con una tesi dal titolo “Il contratto di pubblicità per inserzione” e vince una borsa di studio di 2 milioni di lire messa in palio dall’agenzia Manzoni. Una volta ottenuta una garanzia dal banchiere Carlo Rasini, Berlusconi acquista un terreno in via Alciati e, insieme al suo socio, il costruttore Pietro Canali, crea la Cantieri Riuniti Milanesi. Due anni più tardi si mette in proprio e fonda la “Edilnord di Silvio Berlusconi & C.”.
Da Milano 2 all’acquisto de Il Giornale
Nel 1965, dopo un breve fidanzamento, Berlusconi sposa Carla Elvira Lucia Dall’Oglio che aveva conosciuto davanti a una fermata del tram. L’anno dopo nasce la primogenita Maria Elvira, detta Marina, mentre nel 1969 arriverà Pier Silvio. È in questo periodo che sorge Milano 2, un quartiere residenziale avveniristico di 712mila metri quadrati, a Segrate, nella periferia Est di Milano. Ed è dalla sala congressi dell’hotel Jolly di Milano 2 che, nel 1974, con la nascita di Telemilano, parte l’avventura di Berlusconi verso il successo. “La prima trasmissione fu un’intervista fatta in francese e senza traduzione al capo della resistenza curda. Trasmettevamo soprattutto dibattiti politici. Accettarono di venire anche Eugenio Scalfari (che non aveva ancora fondato Repubblica), Giorgio Bocca, Massimo Fini. Qualche film che piratavamo ai preti delle edizioni San Paolo. Berlusconi si faceva sentire di rado”, ricorderà il giornalista Giorgio Medail che prese parte all’impresa. Nel 1976 la Corte Costituzionale apre alle televisioni private, a condizione che trasmettano solo in ambito locale e non a livello nazionale. Telemilano diventa, dunque, “Telemilano 58” un’emittente che si trasforma da tivù via cavo a rete locale che trasmette via etere. Berlusconi decide di produrre dei programmi che, poi, avrebbe venduto alle altre 434 televisioni private esistenti all’epoca che li avrebbero trasmessi quasi in contemporanea (“interconnessione funzionale”). Nel 1977 Silvio Berlusconi salva dal possibile fallimento Il Giornale, fondato dal giornalista Indro Montanelli solo tre anni prima, acquistando inizialmente il 12% e poi il 37,5% delle quote della testata. Il 2 giugno dello stesso anno, l’allora presidente della Repubblica Giovanni Leone lo nomina Cavaliere del Lavoro.
La nascita di Fininvest
Tra la fine degli ’70 e l’inizio degli anni ’80 Berlusconi ingaggia sia il noto conduttore Mike Bongiorno sia il fidato Adriano Galliani che entra nel ‘team’ dei dirigenti della nascente Canale 5 (ex Telemilano). Il ‘Cavaliere’ si prefigge l’obiettivo di trasmettere i suoi programmi in tutto il territorio nazionale attraverso l’interconnessione funzionale e, affinché il suo piano abbia il successo che merita, acquista Retequattro dalla Mondadori e ItaliaUno da Rusconi. Nel 1984 i pretori di Roma, Torino e Pescara considerano fuori legge l’interconnessione funzionale e oscurano le reti del gruppo Fininvest, la holding creata da Berlusconi nel 1975. A quel punto, a trovare una soluzione fu l’allora presidente del Consiglio Bettino Craxi che emanò un decreto che consentiva alle televisioni del Cavaliere di continuare a trasmettere in attesa che il Parlamento approvasse la legge Mammì sul riordino del sistema radio-televisivo.
La vita privata del Cavaliere e la sua passione per il calcio
È il 1980 quando Berlusconi al teatro Manzoni di Milano, che aveva acquistato di recente, conosce e si innamora dell’attrice Veronica Lario, nome d’arte di Miriam Bartolini. Cinque anni dopo il Cavaliere divorzia dalla prima moglie Carla Elvira Lucia Dall’Oglio e nel 1990 si risposa con la Lario, dalla quale avrà tre figli: Barbara, Luigi ed Eleonora. Berlusconi, nel 1986, salva il Milan dal fallimento e, grazie ad acute operazioni di mercato e alla nuova filosofia di gioco portata dall’allenatore Arrigo Sacchi, raggiunge dei traguardi inimmaginabili fino a quel momento. Con una difesa solidissima e con il trio olandese delle meraviglie, Marco Van Basten, Frank Rijkaard e Ruud Gullit, il Milan di Sacchi vince il campionato nel 1988, due Coppe dei Campioni, 2 coppe Intercontinentali e 2 Supercoppe europee tra il 1989 e il 1990. Con Fabio Capello, nei primi anni ‘90, il Milan vince 4 scudetti in 5 anni, 1 Champions League, 1 Supercoppa Uefa. I calciatori che componevano quel ‘dream team’ erano noti come gli “invincibili” e ottennero il record di 58 risultati utili consecutivi in Serie A. Un altro ciclo molto importante del Milan berlusconiano è quello inaugurato nel 2001 da Carlo Ancelotti che, sulla panchina rossonera, vince 8 trofei tra cui 1 scudetto, 2 Champions League e 1 Coppa del mondo per club. Berlusconi vende il Milan dopo 31 anni diventando il dirigente più longevo del club e anche quello più vincente di sempre portando in bacheca 29 trofei tra cui 8 scudetti, 5 tra Coppe dei Campioni e Champions League e 2 Coppe Intercontinentali.
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