L’abbraccio dei 5 figli durante la messa privata nella villa di Arcore: «Dolcissimo papà, grazie per la vita»
di Gianni Santucci
Momenti di commozione profonda tra i cinque eredi. Il ricordo sulle pagine del Corriere: «Grazie per l’amore. Vivrai sempre dentro di noi»
Nella cappella di villa San Martino, ad Arcore, la famiglia s’era ritrovata il 5 febbraio del 2008, per la messa funebre di Rosa Bossi Berlusconi, deceduta due giorni prima, a 97 anni. E poi ancora l’anno dopo, nel febbraio 2009, per un altro lutto, il decesso di Maria Antonietta, Etta, la secondogenita di mamma Rosa, morta a 65 anni. Cerimonie funebri in forma privata, non più di venti persone, parenti e pochi amici, molto vicini. Lì, nella stessa cappella della villa di Arcore, si è tenuta una messa anche martedì, a metà del mattino, con un senso di raccoglimento ancor più intenso, col fratello Paolo e i cinque figli intorno al feretro di Silvio Berlusconi.
Mercoledì in Duomo, con le telecamere e i
fotografi, i cittadini e le istituzioni, i ministri, i capi di governo e
le scorte, la dimensione pubblica riprenderà tutto il suo spazio. Il
giorno prima è stato una sorta di funerale intimo, esclusivamente
familiare, con momenti di commozione profonda, e un raccoglimento che
ha lasciato trasparire un’impressione di forte vicinanza tra Marina e Pier Silvio, figli della prima moglie di Berlusconi, e i ragazzi più giovani, figli delle seconde nozze, Barbara, Eleonora e Luigi.
Come se davanti alla morte del padre abbiano trovato un’unione diversa,
capace in qualche modo di colmare una distanza che sempre c’è stata.
Che
quel senso d’unità resista anche in futuro non è possibile dirlo, e
però i cinque figli di Berlusconi hanno voluto comunicarlo anche
all’esterno, con la pagina acquistata sul Corriere della Sera nella quale si rivolgono al «Dolcissimo papà», e gli dicono: «Grazie per la vita. Grazie per l’amore. Vivrai sempre dentro di noi». Firmato semplicemente Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora, Luigi, sopra una foto di Berlusconi di profilo, sorridente.
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