È morta Flavia Franzoni, moglie di Romano Prodi
Maria Corbi
Quando pensi a una coppia solida, “granitica” ti vengono in
mente loro, Romano Prodi e Flavia Franzoni, 60 di amore, 54 di
matrimonio, sempre uno sguardo complice. E adesso che lei, ieri, se ne è
andata improvvisamente, mentre passeggiava con il marito, non riesci a
immaginare quel dolore, quell’assenza nella vita del “professore” come
lo chiamava lei. Una vita di studio e di impegno sociale che li ha visti
sempre uniti, appassionati, solidali. Anche lei insegnava, alla facoltà
di Scienze politiche dell’Università di Bologna: “Metodi e tecniche del
servizio sociale” .
E quando si aprirono le porte di Palazzo Chigi
lei si adeguò al ruolo di first lady, ma a suo modo, con rigore e senza
mai prendersi la scena. Aveva un grande rispetto delle istituzioni,
capiva quale era il suo ruolo. Ma nonostante questo è stata sicuramente
fino alla fine la consigliera più ascoltata del marito. Un amore è
cominciato sui banchi dell’Università di Bologna quando lui insegnava e
lei studiava. «Eravamo vicini di casa» ha raccontato Prodi. «Ci siamo
conosciuti a Reggio e io facevo la corte a Flavia. Lei era bella, io
brutto, però dopo tre anni ce l’ho fatta e oggi siamo qui. Il trucco? La
manutenzione. Il segreto è la manutenzione degli affetti, necessaria,
perché nella vita ci sono sempre difficoltà e inconvenienti ma se c’è
affetto si supera tutto».
E per capire il segreto di questa lunga storia d’amore basterebbe leggere il libro che hanno firmato in coppia: “Insieme”, la parola che li ha accompagnati e identificati per tutti questi anni in cui hanno fatto politica, ma in cui hanno sempre messo al primo posto la famiglia, i due figli e poi i nipoti. Del marito Flavia ha raccontato il lato privato: la sua capacità di chef la galanteria nel ricordarsi gli anniversari e di presentarsi sempre con un mazzo di rose, la voglia di esserci sempre per lei e per i ragazzi.
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