Migranti, un’altra Cutro. Affonda peschereccio davanti alle coste della Grecia: 79 morti, 200 dispersi
I sopravvissuti sono tutti uomini, originari, secondo le prime informazioni, di Siria, Pakistan, Egitto. Nessuno di loro indossava il giubbotto di salvataggio al momento dei soccorsi. Secondo alcuni superstiti, a bordo della nave viaggiavano anche donne e bambini.
Di fronte alla tragedia, i leader dei partiti greci, in piena campagna elettorale in vista del voto per eleggere il nuovo governo il 25 giugno, ieri hanno sospeso gli impegni elettorali mentre il primo ministro Kyriakos Mītsotakīs ha annunciato tre giorni di lutto nazionale. Una scelta che non basta a far dimenticare le responsabilità del governo. Tre settimane fa un video diffuso dal New York Times mostrava i respingimenti, le violenze, le violazioni delle norme Ue e delle leggi internazionali sui migranti. «Di sicuro la causa del naufragio avvenuto al largo delle coste greche c’è la politica di respingimenti attuata nei luoghi naturali di approdo», conferma Gianfranco Schiavone, componente dell’Asgi, l’associazione di studi giuridici sull’immigrazione.
Ma sotto accusa c’è anche la politica sui migranti dell’Ue. Lo ammette la commissaria europea agli Affari Interni Ylva Johansson: «Penso che questo naufragio sia un segnale che la nostra politica migratoria non funziona bene al momento e la cambieremo con il Patto per le migrazioni. La grande conquista della settimana scorsa è l’aver dimostrato di lavorare insieme sulla questione. La situazione di blocco che abbiamo avuto negli ultimi sette anni è passata». La commissaria ha ancora una volta difeso l’operato delle Ong in mare. «Le Ong fanno un ottimo lavoro e stanno salvando vite. Questa è la cosa più importante».
Il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres si è dichiarato «inorridito» dalla tragedia e attraverso il portavoce Stephane Djugarric ha ricordato la «necessità che gli Stati membri si uniscano per creare un corridoio sicuro per coloro che sono costretti a scappare e mettere in campo un’azione per salvare vite e ridurre pericolosi viaggi».
LA STAMPA
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