Funerali Berlusconi, l’omelia di monsignor Delpini: “Vivere e amare la vita”
Silenzio commosso, alternato ad applausi. La folla di circa 10mila persone riunite in piazza Duomo a Milano, che ha assistito ai funerali di Stato di Silvio Berlusconi dai due maxischermi, ha reagito così all’omelia dell’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini. L’alto prelato ha esaltato la vitalità dell’ex premier e presidente di Forza Italia. Parole pronunciate con grande trasporto quelle di monsignor Delpini che hanno esaltato la forza del Cavaliere: “Vivere e accettare le sfide della vita”. Ecco il testo integrale dell’omelia dell’arcivescovo di Milano.
Vivere
Vivere. Vivere e amare la vita. Vivere e desiderare una vita piena.
Vivere e desiderare che la vita sia buona, bella per sé e per le persone
care. Vivere e intendere la vita come una occasione per mettere a
frutto i talenti ricevuti. Vivere e accettare le sfide della vita.
Vivere e attraversare i momenti difficili della vita. Vivere e resistere
e non lasciarsi abbattere dalle sconfitte e credere che c’è sempre una
speranza di vittoria, di riscatto, di vita. Vivere e desiderare una vita
che non finisce e avere coraggio e avere fiducia e credere che ci sia
sempre una via d’uscita anche dalla valle più oscura. Vivere e non
sottrarsi alle sfide, ai contrasti, agli insulti, alle critiche, e
continuare a sorridere, a sfidare, a contrastare, a ridere degli
insulti. Vivere e sentire le forze esaurirsi, vivere e soffrire il
declino e continuare a sorridere, a provare, a tentare una via per
vivere ancora. Ecco che cosa si può dire di un uomo: un desiderio di
vita, che trova in Dio il suo giudizio e il suo compimento.
Amare ed essere amato
Amare e desiderare di essere amato. Amare e cercare l’amore, come una
promessa di vita, come una storia complicata, come una fedeltà
compromessa. Desiderare di essere amato e temere che l’amore possa
essere solo una concessione, una accondiscendenza, una passione
tempestosa e precaria. Amare e desiderare di essere amato per sempre e
provare le delusioni dell’amore e sperare che ci possa essere una via
per un amore più alto, più forte, più grande. Amare e percorrere le vie
della dedizione. Amare e sperare. Amare e affidarsi. Amare ed
arrendersi. Ecco che cosa si può dire dell’uomo: un desiderio di amore,
che trova in Dio il suo giudizio e il suo compimento.
Essere contento
Essere contento e amare le feste. Godere il bello della vita. Essere
contento senza troppi pensieri e senza troppe inquietudini. Essere
contento degli amici di una vita. Essere contento delle imprese che
danno soddisfazione. Essere contento e desiderare che siano contenti
anche gli altri. Essere contento di sé e stupirsi che gli altri non
siano contenti. Essere contento delle cose buone, dei momenti belli,
degli applausi della gente, degli elogi dei sostenitori. Godere della
compagnia. Essere contento delle cose minime che fanno sorridere, del
gesto simpatico, del risultato gratificante. Essere contento e
sperimentare che la gioia è precaria. Essere contento e sentire
l’insinuarsi di una minaccia oscura che ricopre di grigiore le cose che
rendono contenti. Essere contento e sentirsi smarriti di fronte
all’irrimediabile esaurirsi della gioia. Ecco che cosa si può dire
dell’uomo: un desiderio di gioia, che trova in Dio il suo giudizio e il
suo compimento.
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