Una settimana senza Kata, il mistero della bimba scomparsa non trova soluzione. Pm: sgombero dell’ex hotel Astor occupato a scopo preventivo
dalla nostra inviata Grazia Longo
FIRENZE. Sette lunghissimi giorni. E ancora Kata non si trova. Il suo papà, Miguel Angel Romero Chicillo, 27 anni, giovedì notte è andato a cercarla con alcuni amici in un campo nomadi di Firenze. Perché insieme alla moglie Kathrina non sa più dove sbattere la testa e si aggrappa a tutte le piste possibili. Anche a quella di una zingara ladra di bambini. Ma della piccola peruviana di 5 anni, rapita il pomeriggio di sabato scorso dall’hotel Astor occupato abusivamente, tra le roulette dei Rom non c’era traccia. Una spedizione a vuoto, dunque, sintomo tuttavia del tormento che attanaglia Miguel e Kathrina, 26 anni, genitori anche di un altro figlio di 8 anni.
Intanto è iniziato lo sgombero del palazzo Astor occupato: sul posto numerose forze dell’ordine tra polizia, carabinieri, guardia di finanza e municipale. Il tratto della strada dove si affaccia l’ex hotel e la strada laterale, via Boccherini sono bloccate al traffico. Si vuole procedere all’abbattimento di tutte quelle parti interne dietro le quali potrebbe essere stata nascosta la bimba. I carabinieri, nei giorni scorsi, hanno provveduto ad un censimento interno degli occupanti abusivi, che sono stati anche tutti fotografati. Le assessore al welfare e alla sicurezza, Sara Funaro e Benedetta Albanese, da sette mesi chiedevano lo sgombero, «esattamente da quando è occupato, cioè da quando la destra ha vinto le elezioni».
Un mistero sempre più fitto
In
questo giallo che da una settimana non trova soluzione, le suggestioni
purtroppo si accavallano con pochi elementi concreti e sembra di
rimanere in un tunnel alla fine del quale non compare alcuna luce. Tra
gli ultimi tam tam che circolano tra gli occupanti peruviani dell’Astor
ora domina anche il timore per «un nordafricano che dà fastidio ai
bambini, li avvicina e poi cerca di farseli amici». Sospetti infondati?
Timori che affondano le radici in un clima di rivalità perenne con
persone di altre etnie? Fatto sta che giovedì sera una zia peruviana è
andata all’Astor a prelevare i suoi due nipoti di 9 e 14 anni (che
vivevano nell’ex albergo insieme alla mamma) per portarli via con sé
proprio per il timore che possano anch’essi essere molestati dal
nordafricano. C’è dunque un orco che ha approfittato di Kata dietro il
suo sequestro? La prudenza è d’obbligo in questi casi e le indagini dei
carabinieri procedono fra mille cautele.
Anche perché comunque, al momento, la pista più accreditata è quella del rapimento come vendetta nell’ambito di una guerra tra bande per la gestione del racket delle stanze. Un sistema più che collaudato e sicuro, in cui la famiglia di Kata avrebbe svolto un ruolo attivo, per riscuotere 500 euro al mese per l’affitto delle camere. A contendersi la riscossione del “pizzo” due bande di peruviani e un clan di romeni che vivono all’Astor.
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