“Ho subito in prima persona il terrorismo. Dal leader 5 stelle parole intollerabili”
In Italia c’è qualcuno pronto a raccogliere l’appello di Grillo? O siamo un po’ come nel caso dell’anarchico Alfredo Cospito, davanti a proclami deliranti destinati a cadere nel vuoto?
«Il caso di Cospito è diverso, lì era evidente che a poter dare retta ai suoi messaggi erano solo sparute frange, lui ha fatto le sue scelte pronto a pagarne le conseguenze; umanamente mi dispiace, perché comunque l’obiettivo di un carcere più umano deve riguardare tutti. Che a dire certe cose sia Grillo è invece molto più grave, perché lui ha un pubblico più grande che lo sta a sentire. Certo, mi auguro che il suo pubblico sia sempre più ristretto ma per ora c’è, esiste. Per questo dico che da questo momento siamo chiamati a vigilanza doppia, da un lato contro le scelte del governo, dall’altro contro derive estremiste e violente dell’opposizione».
Il Pd può allearsi col partito guidato da uno che invita a mettersi il passamontagna e a fare le «brigate»?
«Io sono fuori dalla politica e non dò consigli a nessuno. Il problema è che abbiamo una legge elettorale che costringe a fare delle alleanze, non tanto in vista delle europee del prossimo anno quanto delle scadenze successive. Come si concilia questa necessità con il fatto di avere un interlocutore che dice cose che sono intollerabili? Io credo che il Partito democratico abbia l’esperienza anche per rispondere a questa domanda».
IL GIORNALE
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