Il sottomarino disperso con i turisti del Titanic: il biglietto costa 250 mila dollari, «c’è gente che ipoteca la casa»
Di Viviana Mazza
Allarme nell’Atlantico. Il biglietto costa 250 mila dollari
Per alcuni è un sogno poter vedere il Titanic con i propri occhi. Scoperto nel 1985 sul fondo oceanico, il relitto del transatlantico più grande della sua epoca che affondò nel 1912 dopo lo scontro con un iceberg portando con sé 1.500 anime continua a colpire l’immaginazione collettiva, al punto da diventare meta turistica. Ma un piccolo sommergibile chiamato Titan, usato per portare i turisti sul sito, a 3.800 metri di profondità e a circa 640 chilometri di distanza dall’isola canadese di Terranova, è scomparso ieri nei pressi del relitto .
A bordo
La capienza del Titan è di cinque persone. A bordo l’imprenditore ed esploratore britannico Hamish Harding , che aveva scritto sui social di essere in «compagnia di un paio di leggendari esploratori che si sono immersi per vedere il Titanic trenta volte dagli anni Ottanta ad oggi». Secondo Sky News sarebbero l’esperto esploratore francese Paul-Henry Nargeolet e il fondatore e amministratore delegato della compagnia che ha organizzato la spedizione, Stockton Rush.
La missione — la terza di quest’anno — era stata organizzata dalla compagnia privata OceanGate Expeditions, che chiede 250mila dollari a persona. Normalmente ci sono tre ospiti paganti oltre al pilota e a un «esperto». «Sto provando a realizzare un sogno. Qualcuno sogna di comprare una Ferrari, altri una casa, io volevo andare a vedere il Titanic. E i sogni non hanno prezzo», ha detto Renata Rocas, una banchiera che fece quest’esperienza la scorsa estate. «Abbiamo clienti appassionati del Titanic, li chiamiamo Titaniacs — ha detto l’amministratore delegato della società Stockton Russ, che ha paragonato queste spedizioni al nascente turismo spaziale —: c’è gente che ipoteca la casa per fare il viaggio». La visita prevede la partenza in nave da St. John’s, la capitale della provincia di Terranova e Labrador, in Canada, fino al punto in cui avviene l’immersione. Sul sito web della compagnia vengono pubblicizzati viaggi di otto giorni descritti come «un’occasione per scoprire qualcosa di veramente straordinario». Questa spedizione era giunta sul luogo domenica mattina, stando a un post su Facebook di Harding. I contatti sono stati persi domenica sera. L’autonomia di ossigeno disponibile è di 96 ore, ieri poco dopo l’inizio delle ricerche ne erano passate circa 32. Harding aveva aggiunto che sarebbe stata l’unica spedizione dell’anno a causa delle condizioni meteorologiche.
La liberatoria
Per salire a bordo bisogna firmare una liberatoria, come racconta il giornalista David Pogue, ospitato un anno fa per un servizio su Cbs News. «Non dirò bugie: ero un po’ nervoso, soprattutto a causa delle scartoffie da firmare: “Questo natante — c’era scritto — non è stato approvato o certificato da nessun organismo di regolamentazione e potrebbe provocare lesioni fisiche, traumi emotivi o la morte”». Nel suo caso, per due volte i tentativi di raggiungere il fondale erano falliti, prima di riuscirci e le comunicazioni con la superficie si erano interrotte per un paio d’ore.
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