Nordio: «Riforma della giustizia, vado avanti. Mai legittimati gli evasori»
Intervista al ministro della Giustizia: «Confitti con i magistrati? Spero di no, vorrei che si abbassassero i toni da parte di tutti. Sulle intercettazioni ripristiniamo la Costituzione»
Carlo Nordio, da ex magistrato divenuto ministro della Giustizia sembra aver aperto una nuova stagione di conflitto con i suoi colleghi d’un tempo.
«Penso e spero proprio di no. I miei propositi li esprimo e li
scrivo da 25 anni, e derivano proprio dal desiderio di avere una
giustizia più efficiente e dal grande rispetto per la magistratura, di
cui mi sento ancora di far parte. Del resto, amantium irae, amoris integratio est: i litigi degli amanti sono un’integrazione dell’amore».
Ma lei ha accusato i magistrati di interferenza. Davvero pensa che non debbano commentare le leggi, come i politici le sentenze?
«C’è modo e modo di dissentire dai disegni di legge e dal tenore
delle sentenze. Nel caso di questa riforma sono stati usati termini
molto forti ancor prima che il testo fosse noto, così come in altri
momenti alcuni politici hanno commentato certe sentenze come eversive.
Vorrei che si abbassassero i toni da parte di tutti».
Le sue dichiarazioni sul fisco però
sembrano andare in un’altra direzione; non teme che possano incoraggiare
chi non paga o non vuole più pagare le tasse?
«Ho letto che la segretaria del Pd Elly Schlein
sostiene che legittimo gli evasori fiscali, ma è stata tratta in
inganno da alcuni giornali che hanno volutamente alterato le cose dette
da me alla Luiss. Poiché tra le poche qualità che mi riconosco c’è
quella di esser chiaro, non dirò di essere stato travisato: hanno
proprio alterato le mie parole, pronunciate tra l’altro davanti al
procuratore di Milano, e a vari generali della Guardia di finanza. Il
discorso, pur fatto a braccio, è registrato: dico che il nostro sistema tributario è così impazzito
che anche l’imprenditore più onesto che paghi tutte le tasse è sempre
esposto ad indagini. È questo sistema che favorisce gli evasori, non chi
come me lo denuncia. L’evasione si combatte
con una semplificazione normativa e un rapporto più certo e leale tra
Stato e contribuente. Ed è questo il senso della riforma illustrata dal
viceministro Leo».
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