Meloni-Rottenmeier, la ratifica del Mes ormai «ineluttabile», le liti da tamponare: sale la tensione nella maggioranza

C’è un motivo allora se ieri il sottosegretario alla presidenza Mantovano ha affermato sibillino che dietro le mosse di Palazzo Chigi: «C’è una precisa strategia». Il ministro Fitto ne ha evidenziato alcuni aspetti: «La questione del Mes si risolve in una cornice più ampia, con il completamento dell’Unione bancaria e il rinnovo del patto di Stabilità», cioè il do ut des su cui il governo punta in Europa. Ma il dato politico è che Meloni vuole avere il tempo per far metabolizzare ai suoi elettori il «sì» al Meccanismo di stabilità. Magari facendo come la Germania, che l’ha ratificato inserendo però nell’approvazione alcune «condizionalità»: anche Roma potrebbe avvalersi di una vecchia normativa del 1965.

Intanto si studia il timing del passaggio parlamentare, che dovrebbe concludersi di venerdì pomeriggio e a Borse chiuse. E si ragiona se non sia meglio far votare le Camere tra fine luglio e inizio agosto, quando gli italiani sono al mare, invece di settembre, quando finite le ferie ci sono anche le bollette da pagare. La ratifica del Mes è «ineluttabile», altrimenti non si capirebbe come mai l’altro ieri la premier e il ministro dell’Economia hanno scherzato per tutta la durata dell’incontro a Palazzo Chigi. Non fosse per il «caso Santanchè», un’incognita che potrebbe trasformarsi in variabile politica, il calendario delle sfide nel centrodestra da qui alle Europee è già stilato: sarà un derby infinito tra Meloni e Salvini.

CORRIERE.IT

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